Data: 12/01/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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«Tolto il Reddito tanti ultra 50enni senza prospettive» Mirco D'Ignazio (Inca-Cgil): «Ad agosto il disagio sociale potrebbe esplodere e il peso si rifletterà tutto sui Comuni»
Da agosto, oltre 17mila cittadini abruzzesi, il 46% dei percettori, perderanno il sostegno economico garantito dal reddito di cittadinanza. Per il governo, sono occupabili. Ma trovare un lavoro non è facile né immediato GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA RAI TGR ABRUZZO «Ad agosto potrà esplodere il disagio sociale». Rischiano di non percepire più il reddito di cittadinanza 1.748 famiglie teramane, coinvolgendo complessivamente 3.462 persone. L'allarme è stato lanciato da Mirco D'Ignazio (coordinatore Inca Cgil Abruzzo-Molise). «Dovrà preoccupare pure i Comuni dal momento che in molti si raffronteranno con i sindaci una volta venuta meno la misura». Tutto ha origine da quel «principio governativo che fa riferimento esclusivamente al fatto che molti percettori del reddito sotto i 60 anni sono considerati occupabili nonostante i tanti tentativi fatti e le tante risposte negative ricevute in questi anni, nessuno offre un'opportunità lavorativa a chi abbia più di 50 anni, in particolare se donna», è la valutazione amara del sindacalista.
IL SOSTEGNO - «Era una norma bandiera in campagna elettorale ed è stato il primo argomento affrontato ma non ci si rende conto dei risvolti drammatici che la limitazione può assumere». Per perorare ancora la causa D'Ignazio preme sui «numeri e anche nel merito del funzionamento del reddito di cittadinanza, perché la narrazione principe del ragazzo che sta sul divano è infondata. Inoltre, è un sostegno che parla alle famiglie e non solo alle persone. Chi lo nega non conosce bene il funzionamento». Ma un limite vero esiste: «In tutti questi anni nessuno ha lavorato sulla ricerca effettiva di lavoro ma questo va superato». E non è vero che il percettore del reddito che non vuole lavorare: «Si dovrebbe capire che spesso certe aziende offrono lavoro nel settore turistico per due mesi d'estate pagati perlopiù in nero: è chiaro che si sceglie altro, spesso ciò viene recepito come un insulto. Dobbiamo impedire lo sfruttamento ed il reddito va in tal senso».
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