Data: 12/02/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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TERAMO La CGIL: "Vertenze ormai in ogni settore, l'econimia è fragile". Cordone fa il bilancio del suo primo anno da segretario: «La scarsa sicurezza è legata alla diffusa precarietà»
«Un anno intenso, in un contesto complicato»: così il segretario provinciale della Cgil, Pancrazio Cordone, definisce i suoi primi dodici mesi alla guida del sindacato. Vertenze locali e questioni nazionali si sono incrociate sistematicamente, con aperture sempre maggiori alla società civile tramite iniziative culturali e solidali diventate punti irrinunciabili nell'agenda della Camera del lavoro di Teramo. Un percorso costellato da appuntamenti organizzati in tutta la provincia e dedicati alla Costituzione, ai diritti, al contrasto alla violenza di genere, alla pace. IL LAVORO Ma sopra ogni cosa c'è il tema del lavoro: «In questo anno non c'è stato settore nel quale non abbiamo registrato una vertenzialità. Dalle mense degli ospedali e delle scuole al servizio scuolabus dei Comuni fino al settore metalmeccanico: vertenze che hanno portato anche a scioperi impattanti, come ad esempio alla Carbotech e all'Industriale Sud, spesso fatti per rivendicare la qualità della vita e del lavoro prima ancora che gli aspetti salariali. Se alcune vertenze hanno dato successi importanti, altre hanno invece messo in luce una debolezza del settore produttivo a cui la politica continua a non dare riscontro», spiega Cordone. Fra gli scioperi che più hanno fatto rumore c'è stato quello generale di settembre «organizzato con Cisl e Uil all'indomani dell'ennesima morte sul lavoro in provincia. Una situazione non più accettabile», ricorda il segretario. I freddi numeri danno la misura del fenomeno: nel Teramano dieci lavoratori hanno perso la vita nel 2023; erano stati quattro nel 2022. «È una questione che va affrontata con urgenza tenendo conto che sicurezza e precarietà sono strettamente legate. L'anno scorso c'è stata la sottoscrizione del protocollo d'intesa in Prefettura, fortemente voluto dai sindacati, ma va rafforzato. Abbiamo chiesto l'incremento delle ore dei corsi per la sicurezza, non in aula ma nei cantieri e nelle fabbriche. Occorre agire inoltre sulla formazione: la Regione deve subito intervenire per affidarla in modo prevalente al servizio pubblico, cioè ai Centri per l'impiego, e solo in modo residuale ai privati, e deve essere mirata alle esigenze del territorio», aggiunge Cordone. LA POLITICA A giorni l'Abruzzo tornerà al voto per le elezioni del consiglio regionale. La Cgil che richieste fa ai candidati? «Maggiore concertazione», dice Cordone, «e attuazione di politiche che rendano appetibile il territorio per gli investitori. Il caso dell'Imr Industriale Sud è emblematico: ha scelto di investire in regioni dove ha altre sedi, cioè Lazio e Marche, ma non nella sede teramana. Chiediamo poi la pianificazione di uno sviluppo sostenibile e ai candidati teramani chiedo maggiore coraggio: questa provincia si caratterizza per una debolezza politica degli attori regionali che rende difficoltoso lo sviluppo. C'è un modello di lavoro teramano che fa fatica ad affermarsi in Abruzzo e la politica regionale ne è cartina di tornasole», conclude il segretario. |
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