L'ANDAMENTOL'AQUILA La svolta potrebbe essere lì, dietro l'angolo. Se i prossimi giorni lo confermeranno, il plateau potrebbe lasciare spazio, finalmente, all'attesa discesa. La curva dei contagi da coronavirus in Abruzzo ieri ha fatto segnare un'inversione di rotta, ancora più marcata rispetto a quella già confortante del giorno precedente. Appena 18 nuovi casi a fronte del record assoluto di tamponi, ben 1.732. Significa una percentuale appena dell'un per cento, la più bassa dall'inizio dell'epidemia. L'altro ieri i positivi erano stati 52 su un totale di 1234 tamponi analizzati (4,2 per cento). Non solo. Continua la crescita dei guariti e si conferma il calo della media giornaliera dei decessi. Tutti fattori, questi, che hanno contribuito al ritocco, ieri, dell'indice di contagiosità R0: l'Abruzzo non è più in vetta, a livello nazionale, nella poco rassicurante graduatoria del controllo dell'epidemia. Ieri l'R0 era ancora di 1.13, ma la regione è scivolata al terzo posto e può cominciare a immaginare di scendere sotto il fatidico valore 1, che indica un contagio sotto controllo.
Altro elemento positivo è il costante progressivo svuotamento delle terapie intensive, oggi saturate per non più del 20 per cento con soli 28 posti occupati. E pensare che la doppia gobba disegnata dalla curva, quella più recente che ha fatto seguito a quella generale di inizio epidemia, è stata generata quasi esclusivamente da contagi che si sono sviluppati nell'ambito delle residenze per anziani. Senza quelle, forse, oggi l'Abruzzo potrebbe accompagnare l'Umbria all'uscita dall'incubo. Un quadro, rassicurante ma ancora non risolutivo, che ha spinto il governatore Marco Marsilio a revocare tutte le zone rosse istituite per attuare maggiori restrizioni rispetto alle norme nazionali. Blocco rimosso per Castilenti, Castiglione Messer Raimondo, Bisenti, Arsita e Montefino, ultimi centri che erano ancora in zona rossa. Provvedimenti di revoca erano già stati emessi nei giorni scorsi per l'area Vestina, nel Pescarese, e per la contrada Villa Caldari di Ortona. Alla base dell'ordinanza di ieri, esecutiva dalle ore 14, c'è la relazione della Asl di Teramo, che parla di «sensibile decremento» dei casi di coronavirus.
IL BOLLETTINO I numeri: 327 pazienti (+5) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (42 in provincia dell'Aquila, 102 in provincia di Chieti, 138 in provincia di Pescara e 45 in provincia di Teramo), 28 (-3 rispetto) in terapia intensiva (8 in provincia dell'Aquila, 5 in provincia di Chieti, 8 in provincia di Pescara e 7 in provincia di Teramo), mentre gli altri 1724 (-23 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl (120 in provincia dell'Aquila, 453 in provincia di Chieti, 824 in provincia di Pescara e 327 in provincia di Teramo). Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 286 pazienti deceduti (+6): i nuovi sono un 62enne di Cepagatti, un 86enne di Teramo, un 74enne di Penne, un 78enne e una 37enne di Pescara, una 75enne di Arielli. La 37enne pescarese, di origini campane e residente in città, è la più giovane vittima del Covid-19 in Abruzzo. È morta in ospedale. Aveva gravi patologie pregresse. Fatale un arresto cardiaco in pronto soccorso, dove era arrivata in condizioni disperate. Le analisi del tampone, eseguite dopo il decesso, hanno dato esito positivo. Dall'inizio dell'emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 32397 test, di cui 26195 sono risultati negativi.
VOLONTARI, NUOVI TERMINI
Infine ieri il governatore Marco Marsilio ha firmato una nuova ordinanza con cui, fino alla durata della emergenza Covid-19, ha sospeso il termine perentorio del 31 gennaio per l'iscrizione nell'elenco territoriale da parte delle organizzazioni di volontariato di Protezione civile.