Data: 20/02/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Superbonus Marsilio difende la scelta dello stop
L'AQUILA Ancora tensioni tra maggioranza e opposizione in Abruzzo, dopo la firma del decreto sul superbonus con lo stop a sconto in fattura e cessione del credito. Ieri il presidente della Regione, Marco Marsilio (FdI), ha rotto il silenzio: «Stiamo rimediando i drammatici errori fatti dai governi precedenti, che stanno rischiando di mandare in default il bilancio dello Stato per colpa di un misto di improvvisazione, faciloneria, incompetenza e demagogia», ha dichiarato il governatore alla vigilia dell'incontro a Palazzo Chigi con tutte le sigle del mondo dell'edilizia e le banche in programma per oggi. «Si lavora ad una soluzione che faccia salvi i diritti acquisiti e la buona fede di chi si è fidato dello Stato - ha aggiunto Marsilio - La riunione va in questa direzione e sono certo che il governo lavorerà per trovare una sintesi equilibrata per risolvere il problema dei crediti incagliati». A Marsilio ha replicato il capogruppo del M5S in Regione, Francesco Taglieri: «Sembra proprio che il presidente abbia scelto, anche questa volta, di appoggiare il suo governo piuttosto che le imprese abruzzesi. Marsilio, forse, dovrebbe farsi ascoltare di più dal suo governo, perché dopo il lavoro di "mesi" il risultato è sotto gli occhi di tutti: superbonus depotenziato ai minimi storici e blocco della cessione dei crediti per gli Enti locali. La verità è che ormai il re è nudo e questa narrazione sulle casse dello Stato saccheggiate dal superbonus, che probabilmente viene esasperata per salvare un minimo di credibilità, è chiaramente smentita dai numeri - ha spiegato il pentastellato - Gli studi concordano che il costo reale per lo Stato è molto minore rispetto all'ammontare dei crediti fiscali, attestandosi a circa il 30% del totale del credito concesso. Oltretutto parliamo di un costo spalmato in dieci anni». Qualche mal di pancia si registra poi in seno alla stessa maggioranza: il vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Santangelo, ha chiesto dei correttivi: «Non possiamo assistere inermi alla scelta del governo di far sparire con un colpo di bacchetta magica il cosiddetto "sconto in fattura" che il legislatore aveva rimodulato di recente, il 20 dicembre 2022 con la legge di Bilancio 2023, riconoscendo al cittadino uno sconto sul prezzo di vendita dell'immobile, dinanzi al notaio, per un importo massimo pari a 81.600 euro». |
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