Data: 28/01/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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SULMONA Traffico, sulla "zona 30" il Comune non arretra
Sulla corsia a 30 chilometri orari, Sulmona si è affacciata già da tempo: oltre dieci anni fa con la riduzione della velocità lungo corso Ovidio, ma soprattutto ad aprile dello scorso anno, quando a conclusione di un importante convegno nazionale, al quale parteciparono gli esperti e consulenti tra gli altri anche del Comune di Bologna, il sindaco Gianfranco Di Piero firmò l'adesione al "Manifesto delle Città 30". La direttiva che il ministro Salvini ha emanato mercoledì scorso, in polemica proprio con il Comune di Bologna, e che fissa o meglio ribadisce paletti precisi per l'istituzione delle "Zone 30", non spaventa, né fa recedere Sulmona dal suo obiettivo, anche se da aprile ad oggi poco o nulla è stato fatto per ampliare le zone con il limite di velocità (una sola strada, in via Arabona, è stata inserita in quelle slow). La strada tracciata dall'ex assessore Attilio D'Andrea, però, per il suo successore, Elio Accardo, è quella giusta: quella del "passo d'uomo", nel senso di realizzare e dove possibile trasformare la città a dimensione di pedone e o ciclista. "Il progetto della Zona 30 è da riprendere e rilanciare spiega Accardo ma insieme al collega Sergio Berardi (vicesindaco e assessore al Centro Storico, ndr) stiamo lavorando ad un progetto più ampio, che non riguarda solo i limiti di velocità ma coinvolge tutta la mobilità cittadina". Non è una questione solo di sicurezza, ma anche di manutenzione cittadina: la pavimentazione con i sampietrini, diffusa su gran parte del centro storico, ad esempio, non è pensata per sopportare il traffico veicolare. Per questo l'idea è quella di ridurre il flusso di auto in genere in centro e con esso anche la velocità. La direttiva ministeriale, d'altronde, lascia ampi spazi di manovra, perché permette di attuare la riduzione della velocità lì dove c'è assenza di marciapiedi, movimenti pedonali intensi, anomali restringimenti delle sezioni stradali, pendenze elevate e andamenti planimetrici tortuosi, o ancora in prossimità di fabbriche, stabilimenti, scuole, asili e parchi giochi e dove la pavimentazione risulta rovinata. Il Comune già lo scorso anno aveva fatto un piano: garantire lo scorrimento normale nelle arterie più esterne e trafficate (come la variante all'abitato) e ridurre a 30 orari le strade interne, non solo del centro storico. Sperando che il "piano piano" si limiti alla velocità su strada e non a quella burocratica. |
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