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Data: 28/08/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Studenti, 400 bus privati per non lasciarli a piedi La Regione si muove in anticipo sul Governo e stabilisce le regole dei trasporti. Alle società con pullman turistici garantirà 230 euro a mezzo più 1,80 euro a km

PESCARA L'Abruzzo gioca d'anticipo e punta a diventare la prima regione d'Italia che è riuscita a risolvere il problema del trasporto scolastico ai tempi del Covid. Con una delibera che, quasi certamente, sarà approvata oggi dalla giunta Marsilio, la Regione stabilisce le regole per evitare che gli studenti abruzzesi restino a piedi. E con loro anche i lavoratori pendolari.
ECCO LA DELIBERA. Siamo in grado di anticipare i contenuti dell'atto di giunta che punta, essenzialmente, a reperire in tempi brevi molti altri mezzi per il trasporto. E lo farà attraverso i noleggiatori privati di pullman turistici che in Abruzzo sono circa 200.
COLLABORAZIONE. Saranno questi a mettere a disposizione ben 400 bus con i quali la Regione garantirà il trasporto di un piccolo esercito di 15mila studenti. Si tratta di numeri non calcolati a caso ma frutto di settimane di lavoro svolto dal Dipartimento dei Trasporti, diretto da Emidio Primavera, che fa capo al sottosegretario Umberto D'Annuntiis, con delega specifica al ramo. Il Dipartimento ha infatti chiesto informazioni e collaborazione ai principali istituti scolastici abruzzesi.
I PADRONCINI. Il meccanismo del reclutamento dei mezzi privati passa attraverso le 43 società che garantiscono il trasporto pubblico locale in Abruzzo. In cima alla lista di queste ultime troviamo la Tua, l'azienda regionale dei trasporti pubblici, che ha già avviato contatti con i cosiddetti "padroncini" o comunque società private che posseggono pullman turistici come, per esempio, Prontobus.
QUANTO COSTA. Il servizio sarà remunerato con una somma di base pari a 230 euro a bus, alla quale verranno aggiunti un euro e 80 centesimi per ciascun chilometro percorso.
SOLO UN TERZO. Giocare d'anticipo per la Regione Abruzzo significa presentarsi alla riunione decisoria, prevista per oggi, tra il governo ed i governatori, con un documento già pronto oltre che certamente unico in Italia, visto che molte altre Regioni hanno deciso di non porre alcun limite di capienza nei bus scolastici. In Abruzzo invece è stata stimata una capienza massima di passeggeri su ciascun mezzo pari al 35 per cento per garantire il distanziamento ed evitare contagi da Covid 19. Questo, in parole semplici, significa che ciascun bus dovrà essere affiancato da almeno altri due mezzi per garantire il trasporto completo degli studenti. Mezzi che però non sono nelle disponibilità delle società del Tpl regionale. Da qui la decisione di "requisire" mezzi privati.
IL VERO REBUS. In realtà la Regione Abruzzo aveva già dato indicazioni in tal proposito attraverso l'ordinanza numero 74 del governatore Marsilio in cui si parlava esplicitamente di coinvolgere le società private soprattutto se l'epidemia fosse ripresa alla vigilia della riapertura delle scuole. Il problema vero però è un altro: dove troverà la Regione i fondi necessari per ristorare le società del trasporto pubblico locale impegnate a reclutare bus dai cosiddetti "padroncini". Il governo infatti nel decreto di agosto ha pensato di elevare da 500 a 900 milioni la somma prevista per il settore trasporti in casi di mancati incassi. Ma questi soldi non potranno essere utilizzati per bus sostitutivi. Così l'Abruzzo ha deciso di attingere una quota sufficiente per coprire l'inizio del servizio dal capitolo del suo bilancio riservato al trasporto pubblico. E poi si vedrà.

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