Data: 28/02/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Strada parco: «Non cerchiamo seggi, vogliamo dire no a scelte sbagliate per Pescara»
L'eco della notizia, anticipata dal Messaggero, della costruzione di una lista civica composta dai membri dei comitati di viale Marconi e della Strada parco, ancora non si è spenta, così come il batti e ribatti tra il comitato Strada parco bene comune e il sindaco Carlo Masci. Tra l'altro anche un incontro per valutare l'eventualità di un accordo con l'associazione Amare Pescara, presieduta da Piacentino D'Ostilio, tra il gruppo e i due comitati, fissato per sabato scorso e poi slittato a causa di una leggera indisposizione di uno dei protagonisti, ha messo in allarme Masci. Amare Pescara, che nel consiglio in carica ha espresso il consigliere Berardino Fiorilli, eletto come indipendente, è già fuori dalla maggioranza di centrodestra dall'ottobre del 2020. È pur vero, però, che l'area politica di riferimento per Masci e Amare Pescara, per il suo bacino d'utenza, è identica, e nel caso in cui davvero la lista di D'Ostilio scendesse in campo non appoggiando l'anno prossimo il bis di Masci, potrebbe rappresentare un grattacapo alla sua rielezione. Ancora di più se ci sarà un patto a tre, con i due comitati in corsa con Amare Pescara. Si vedrà.
Tra i due comitati intanto continua il dialogo, mentre Angiolelli ha voluto replicare a Masci, il quale sabato scorso aveva affermato che «finalmente questi gruppi hanno gettato la maschera e rendono più chiare le loro finalità reali». Per Angiolelli, «il comitato Strada parco bene comune opera da tre lustri a viso scoperto, con lealtà, correttezza, rispetto per le istituzioni, onestà intellettuale, rigore scientifico e morale, scevro com'è da pregiudizi ideologici di parte. Il sindaco ha avuto modo di riscontrare personalmente queste qualità nell'incontro che ha voluto riservarci il 3 settembre 2021, dopo più di due anni di anticamera, a causa del peculiare concetto di democrazia che gli appartiene e condiziona quotidianamente il suo operato. Chi non è stato eletto nelle urne non avrebbe - a suo giudizio, peraltro condiviso dai massimi esponenti della giunta - alcun titolo a partecipare alle scelte strategiche della città. La medesima sorte è toccata al comitato Salviamo viale Marconi, che resiste legittimamente alle vessazioni patite da scelte progettuali cervellotiche e contraddittorie, fortemente penalizzanti per la qualità della vita e il benessere di residenti e commercianti».
Un braccio di ferro, tra comitato e giunta Masci, acuito anche dal ricorso accolto dal Tar presentato dal gruppo di cittadini, sulla sospensione dei lavori per il filobus sulla strada parco, e l'appello inoltrato dal Comune al Consiglio di Stato. Per Angiolelli, che ha escluso una sua personale candidatura, «la materia del contendere non riguarda la ricerca del consenso elettorale fine a sé stesso, sul cui campo il sindaco Carlo Masci si cimenta con successo dagli anni dell'adolescenza, avendo fatto della ricerca di un incarico in politica la sua professione principale. Ciascuno è libero di organizzare la propria vita in funzione delle attitudini e delle preferenze. In questo caso, non rileva la ricerca di un posto comodo in Consiglio comunale, bensì l'opposizione legittima a un progetto profondamente sbagliato imposto, proprio da Carlo Masci, sui principali viali della città».
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