Data: 28/01/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Strada parco, «lavori da febbraio» Obiettivi entro l’autunno: asfalto fibrorinforzato, banchine abbassate ed eliminazione delle barriere architettoniche. «Su viale Marconi dominano ancora le auto»
Sportiello (Tua): «Opere che il governo ci chiede di finire» Ma Angiolelli vuole vedere le carte, dai progetti all’appalto Non hanno fatto in tempo ad annunciare l'inizio dei lavori sulla Strada parco che i vertici aziendali di Tua si sono visti recapitare dallo studio legale Di Tonno una nuova istanza di accesso agli atti, a nome del comitato Strada parco bene comune, al fine di ottenere documenti e spiegazioni in ordine all'intervento da realizzare. Relazione tecnica, progetti (dal preliminare all'esecutivo), determina del Rup e contratto d'appalto, ed ancora atti della Regione e titolo edilizio sono gli atti più significativi inseriti nella richiesta a Tua, «la loro acquisizione è strettamente connessa all'impugnativa inter pares e alle potenziali conseguenze», scrivono l'avvocato Matteo Di Tonno e Ivano Angiolelli in nome e per conto del comitato, ricordando il rischio di sanzioni «fino a centomila euro» in caso di violazioni «alle norme già specificamente azionate con il secondo e terzo motivo del ricorso introduttivo...». Tutto ciò premesso, salvo contrordine dopo verifica legale, alla sede di Tua sono determinati a tirare dritto e confermano per i primi di febbraio l'inizio dei lavori propedeutici per il passaggio dei Van Hool Exquicity sulla Strada parco ovvero lungo il tragitto del Brt che va da Montesilvano fino al Tribunale di Pescara. Come spiega infatti Paolo Sportiello, dirigente responsabile di immobili e impianti di Tua nonché Rup per la Strada parco, «ci siamo focalizzati sulla possibilità di fare i lavori, per i quali non ci è stato posto nessun limite dal Consiglio di Stato visto che è stata rispettata la sentenza del Tar per la sospensiva, di cui aspettiamo le motivazioni». Il problema è semmai nella burocrazia che, al solito, pone ostacoli. «Il Ministero dei Trasporti ci ha autorizzato la variante, il progetto è stato sottoposto al Cipe e tutti i passaggi sono stati compiuti con regolarità e trasparenza e gli atti sono a disposizione» ha detto Sportiello, evidentemente per nulla preoccupato dall'azione legale del comitato.
Stando al progetto, la Strada parco avrà sede per il Brt con annessi spazi pedonali e ciclabili. «Pescara deve cambiare passo e diventare smart. La transizione ecologica fermerà i mezzi Euro 1-3 entro il 2024, mentre si parla di elettrico e di idrogeno: siamo di fronte ad una rivoluzione copernicana in fatto di mobilità sostenibile di fronte al quale non possiamo restare indietro, anzi dobbiamo dare l'esempio» ha proseguito il dirigente di Tua, in piena sintonia con quanto disposto dal sindaco Carlo Masci in fatto di innovazione tecnologica per i trasporti pubblici. LAVORI ENTRO L'AUTUNNO Sportiello ha quindi elencato interventi e tempi: «Se i portatori d'interesse confermano l'impegno, contiamo di realizzare entro l'autunno i lavori che il governo Draghi ci chiede di completare - ha spiegato - L'asfalto lungo il tratto pescarese dovrà avere una pavimentazione fibrorinforzata come ce l'ha già Montesilvano e vanno rimesse a misura le banchine, a un'altezza di 15 centimetri, perchè il pianale dei tram nuovi è più basso. Quindi dovranno essere eliminate le barriere architettoniche». Basta questo per comprendere che fino all'autunno non vedremo correre filobus e neppure bus elettrici sull'ex corridoio verde. Quanto alle siepi, Sportiello ha chiarito: «Al riguardo il criterio dell'intervento è semplice: quello che verrà tolto sarà rimesso». Spetta invece al dirigente della rete metropolitana Raffaele Piscitelli studiare il miglior utilizzo dei bus elettrici, i celebri Rampini, più piccoli e con costi da verificare: «Su questo sono in atto valutazioni da parte dell'azienda» ha chiosato il dirigente di Tua, Paolo Sportiello. «Su viale Marconi dominano ancora le auto»
A dispetto del progetto per il Brt, «viale Marconi vedrà ancora protagoniste le auto private a scapito della tanto sbandierata mobilità sostenibile»; e «se è vero che spariscono parcheggi lato monte, non sono stati previsti stalli per le bici». Parlano con disegni e numeri Coalizione civica e Fiab Pescarabici, associazioni dell'ex assessore Stefano Civitarese, padre del progetto di viale Marconi a quattro corsie, e di Filippo Catania. Il primo parla di «coperta corta», il secondo è strenuo sostenitore delle due ruote, beninteso a pedali, e nel denunciare la mancanza di spazi per le bici pone una domanda: «Si fa un gran parlare dei parcheggi auto in viale Marconi: tolti, recuperati, salvati, richiesti, programmati. Nulla, invece, si dice dei parcheggi per le bici. Già: visto che spazi per le due ruote non sono stati considerati con percorsi dedicati, che bisogno c'è di prevedere degli stalli?». Più che una provocazione, è la presa d'atto di una rivoluzione presentata dall'amministrazione comunale in favore del trasporto pubblico con un progetto che, verificato a fondo, vede non gli autobus bensì le vetture private ancora in posizione dominante. Ci sono le auto, infatti, alla base (larghissima) di una piramide che secondo Coalizione civica e Fiab Pescarabici dovrebbe essere capovolta, facendo sì che venga premiato il trasporto pubblico e si concedano maggiori spazi di accoglienza alle due ruote e ai pedoni, appunto, lasciando il solo triangolino di vertice alle auto. «Abbiamo preso le misure a viale Marconi, per capire quale fosse lo spazio a disposizione e a chi fosse destinato, e ci siamo accorti che la maggior parte della strada, seppur in modo meno caotico di prima, è ancora destinata all'automobile, nonostante siano stati tolti i parcheggi lato monte. E allora, la sostenibilità di cui alla denominazione del progetto: Strategia Sviluppo Urbano Sostenbile, dov'è?» è il quesito posto dall'associazione dell'ex assessore Civitarese. Download 28 gennaio 2022 - il messaggero.pdf |
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