Data: 08/10/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Strada parco, divieti flop il filobus è scomparso e tutti vanno a passeggio. Sistematicamente ignorati i limiti di transito a pedoni, bici e monopattini, nessuna multa
IL CASO
Nonostante i tanti divieti di transito a tutti i veicoli, compresi i pedoni, la Strada Parco è sempre meta di passeggiatori, ciclisti e pattinatori, specialmente nei giorni festivi. Intere famiglie con passeggini e cagnolini al seguito, ciclisti, podisti e gli immancabili monopattini, continuano a solcare l'ormai ex tracciato verde in barba ai minacciosi cartelli con l'elenco dei divieti e relative sanzioni. Vige di fatto una sorta di immunità temporanea, nell'attesa ormai beckettiana del filobus La Verde. I controlli sono inesistenti, così come le multe, da ormai oltre tre mesi a questa parte, cioè da quando è in vigore la prima ordinanza. Caduto nel vuoto anche il monito determinato del titolare primo cittadino di Pescara. Eloquenti voci e umori raccolti in una domenica di inizio autunno: «Siamo consapevoli dei divieti, evidentemente in attesa del filobus stanno tollerando perché non ci controlla nessuno dice Giovanna , credo che un servizio del genere sia comodo per tutti». Le fa eco la signora Luisa, a spasso con la cagnolina Molly: «Stiamo aspettando tutti questo filobus, ma non vediamo ancora niente. Ci sono state tante polemiche, ma ormai i soldi sono stati investiti e non si può tornare indietro. Nell'attesa, passeggiamo».
La tolleranza nei confronti degli ormai seriali trasgressori, trova giustificazione nell'incertezza sull'entrata in servizio del filobus, su cui attualmente non vengono fornite notizie certe sia da parte di Tua che dalle amministrazioni di Pescara e Montesilvano. Sicuramente, il nodo principale da sciogliere è il collaudo dell'intera infrastruttura a cura di Ansfisa, l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie stradali e autostradali, e in seconda battuta bisogna attendere la formazione completa del personale da impiegare quale autista dei filobus VanHool exquiCity18T, quantificata in circa 50 unità per una turnazione adeguata al servizio.
GLI OSTACOLI
Se fossero soltanto questi gli elementi ostativi alla partenza del primo mezzo elettrico sull'ex tracciato ferroviario, va da sé che il collaudo non potrebbe avere luogo fino al termine dei lavori di adeguamento della infrastruttura, per il cui completamento mancherebbe la realizzazione del capolinea nord di Montesilvano, nell'area di Porto Allegro. Per quanto riguarda la formazione dei conduttori dei filobus, ad alimentare i dubbi è la scomparsa dei lumaconi verdi da 18 metri dal traffico cittadino. Un punto sulla situazione lo fa Filippo Tassinari, segretario provinciale della Faisa-Cisal: «Sono già 35 gli autisti che hanno superato le prove e sono quindi idonei, un numero già di per sé congruo per consentire la fase iniziale del servizio ha spiegato -. Gli altri 15 concluderanno prove di guida ed esami nell'arco di un mese e mezzo, in modo da consentire una turnazione normale rispetto al totale delle corse giornaliere».
I TEMPI
In base a questi due fattori che al momento costituiscono i soli tasselli mancanti, l'ipotetica data del primo viaggio dello studente che da Montesilvano si recherà all'università in filobus slitterebbe al principio del nuovo anno, salvo complicazioni. Ritardi o addirittura l'insuccesso del progetto, secondo i più scettici, potrebbero derivare dalla mancanza di garanzie dei mezzi acquistati, a causa del fallimento del costruttore belga Van Hool, sopravvenuto per bancarotta l'8 aprile scorso. Non da meno, anche le ultime polemiche innescate dall'associazione Carrozzine determinate, attraverso il presidente Claudio Ferrante, preludono a ulteriori impedimenti e ritardi dell'opera; dopo alcuni sopralluoghi, Ferrante ha dimostrato e denunciato pubblicamente l'esigenza di abbattere le barriere architettoniche, comunicando l'inadempienza dell'amministrazione di Montesilvano: «Ho consegnato all'assessore Lino Ruggero, proprio lo scorso 5 giugno - dice -, un documento dettagliato delle criticità più importanti, ma nulla di tutto ciò è stato portato a compimento. Dopo le promesse ci aspettiamo i fatti, perché se questi lavori non saranno realizzati, le persone in carrozzina saranno letteralmente sequestrate. Potrebbe accadere loro di salire sul filobus in un punto della strada e restare sequestrati in un'altro, proprio perché l'80% delle strade di accesso presentano gravissime barriere architettoniche».
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