Condividi: Bookmark and Share
Stampa:
Data: 15/10/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Strada parco, altro stop per La Verde Il filobus rimane impigliato nei rami

Un filmato e qualche foto di ieri mattina sulla Strada Parco, subito virali sul web, immortalano il grande filobus La Verde di Tua alle prese con l'ennesimo intoppo. Nulla di grave, apparentemente, perché ciò che ha fermato per qualche tempo la corsa, finora sperimentale e addestrativa, sono stati alcuni rami dei pini non ben potati che sporgono sull'ex tracciato ferroviario nella zona di Pescara centrale. Al passaggio del mezzo i rami hanno provocato il distacco del pantografo con la conseguente interruzione di erogazione di energia elettrica. Il piccolo incidente di percorso, comunque, costringe di norma l'autista, o un tecnico intervenuto all'occorrenza, ad effettuare un'operazione di ripristino dei pattini e resettaggio dei collegamenti, con un inevitabile ritardo e disagio per l'utenza. Tutte operazioni eseguite ieri mentre sul marciapiede transitavano alcuni pedoni, con qualche punto interrogativo dunque sulla sicurezza delle procedure.
Inevitabili sono stati i tanti post sui social alla vista dell'automezzo in difficoltà, tra commenti coloriti e frasi dall'ironia tipica locale: «Il filobus non è ancora in funzione ma ha già il suo protettore, San Gajat», scrive Francesca Mezzi su facebook, dove gli fa eco Livio Santalucia ricordando il grande evento prossimo di Pescara: «Iamm', che mo vengono i Gsettisti, che figura faceme?». Ivano Angiolelli, il presidente del comitato Strada Parco Bene Comune, fa invece rilevare un altro problema strutturale: «Da notare lo scostamento del pianale del filobus dalla banchina di fermata di via Silvio Pellico. Come potranno salire agevolmente a bordo gli anziani e i portatori di disabilità? Un clamoroso errore progettuale che pone l'impianto a rischio elevato di bocciatura nei collaudi Ansfisa. Ammesso e non concesso che sussistano le condizioni necessarie e sufficienti per poterli richiedere».
Quello che si è verificato ieri, benché evitabile con una maggior cura della manutenzione del verde pubblico e del tracciato, è comunque emblematico di una situazione di incertezza, sia per i tempi di entrata in funzione del servizio di trasporto pubblico sia per la convenienza stessa in termini economici che di risparmio dei tempi di percorrenza. E la preoccupazione cresce ancor più leggendo le notizie che arrivano dalla Romagna, dove un'analoga linea elettrica con gli stessi mezzi acquistati da Tua è in funzione da qualche anno, chiamata Metromare, che collega le città di Rimini e Riccione in un servizio denominato Bus Rapid Transit. È di venerdì scorso, infatti, l'articolo apparso sulla testata online Rimini Today dal titolo "Monopattino batte Metromare 1-0", in cui si evidenziano le numerose lamentele dei cittadini locali per un servizio che non viene più garantito come in principio, costringendo molti utenti a muoversi con il velocipede anziché col filobus. E la causa principale del disservizio, però, nel caso romagnolo non è la velocità della corsa a preoccupare, in quanto quel tracciato è esclusivamente dedicato a quella funzione senza attraversamenti o impedimenti di sorta, bensì la carenza di autisti. Il problema che in questi giorni ha investito l'azienda Start Romagna è racchiuso in questa dichiarazione: «Fare l'autista è un lavoro pesante e le paghe sono basse, ormai non c'è quasi nessuno che vuole farlo. Basterebbe alzare le paghe, ma per le aziende pubbliche spesso è impossibile perché i ricavi dai biglietti sono insufficienti».

www.filtabruzzomolise.it ~ cgil@filtabruzzomolise.it