Data: 07/04/2023
Testata Giornalistica: ABRUZZOWEB |
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Strada mare-monti e ferrovia Pescara-Roma: D’Alfonso tra offerte di aiuto e accuse a Marsilio
PESCARA – Cinque “domande innocenti” sul che fine abbia fatto la Mare-Monti, la strada di collegamento veloce tra la costa e l’area vestina, e l’offerta di aiuto alla Regione Abruzzo e al presidente Marco Marsilio, per la realizzazione, attesa da decenni del potenziamento della linea ferroviaria Pescara-Roma, perché “sono nove mesi che stiamo buttando via il tempo producendo inutile saliva”. Torna all’attacco del centrodestra abruzzese, il deputato del Partito democratico, ed ex presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e lo fa in uno dei suoi ambiti di competenza preferiti, quelli delle infrastrutture. Per quanto riguarda la Mare Monti, porta d’ingresso al versante est del Parco nazionale del Gran Sasso, D’Alfonso chiede innanzitutto “che fine ha fatto il progetto per rendere più rapido il percorso della SS 81 tra Loreto Aprutino e Penne”, visto che “la Regione Abruzzo targata Marsilio non ha ancora mosso un dito, anzi nel 2019 ha scippato quasi 7 milioni dei 37 complessivi dedicati al progetto per finanziare altre iniziative”. E ricorda: “sin da quando ero presidente della Provincia di Pescara – parliamo della seconda metà degli anni Novanta – ho sempre dedicato grande attenzione a questa infrastruttura. I lavori erano iniziati nel 2000 ma un’inchiesta avviata dalla procura di Pescara nel 2008 li ha bloccati. Esperiti tutti i gradi di giudizio, tra il 2018 e il 2022 tutti gli imputati – tra cui il sottoscritto – sono stati assolti con formula piena”. “Una volta eletto presidente della Regione – prosegue l’ex presidente della Regione -, con due delibere di giunta – la n. 470 del 2014 e la n. 310 del 2015 – abbiamo ribadito l’importanza dell’arteria, qualificata ‘ad alta priorità’ e ‘fondamentale’. Con un’altra delibera, la n. 229 del 2016,è stato approvato l’adeguamento del piano altimetrico del tratto tra contrada Blanzano nel Comune di Penne e contrada Passo Cordone nel Comune di Loreto Aprutino (2° tratto funzionale) per un importo di 36 milioni di euro. Sempre nel 2016, la Regione Abruzzo con la delibera n. 402 ha individuato l’Anas come soggetto attuatore, e il CIPE ha assegnato le risorse a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. All’epoca c’era il processo in corso a tenere fermi i lavori, che ora però possono essere riavviati”. Ed ecco dunque le cinque “innocenti” domande rivolte a Marsilio: “La Regione dice di aver impegnato momentaneamente le risorse a disposizione del Masterplan. I soldi distratti sono stati recuperati?”, “A che punto è il progetto della Loreto-Penne?”, “A causa dell’aumento dei materiali, purtroppo oggi 1 milione di euro assegnato dal 2017 perde mediamente tra il 20% e il 25% della capacità realizzativa. C’erano 37 milioni di euro, perché dobbiamo accettare il deglutimento/scomparsa di queste risorse?”, “La Regione Abruzzo ha riunito i Comuni per determinare una idonea progettazione?”, Infine, “l’inchiesta ha dato ragione a chi si è attivato allora. Dopo le assoluzioni però nessuno ha fatto più niente. Siamo sicuri che possiamo rinunciare alla Loreto-Penne?” Passiamo dunque alla ferrovia Pescara Roma, al centro delle polemiche perché il Ministero delle infrastrutture l’ha inserita tra le opere “chimera”, cofinanziate dal Pnrr, perché difficilmente potranno diventare cantiere nel 2026. Marsilio ha però assicurato che l’opera si farà: “Nessuna chimera, ma si sta solo discutendo se la fonte di finanziamento utile sia quella dei fondi Pnrr, fondi Sviluppo e Coesione o fondi bilancio ordinario. Per noi nulla cambia se si paga con la tasca destra o sinistra. Quello che è certo è che l’opera si fa e, dopo cento anni di disinteresse dello Stato per le ferrovie abruzzesi, oggi c’è un progetto condiviso fra Lazio, Abruzzo, Ministero e Fsi e ci sono progetti che hanno ricevuto i pareri e stanno per andare in gara d’appalto”. Ecco dunque a seguire il messaggio recapitato da D’Alfonso, che da una parte offre aiuto, dall’altra non lesina ironia “La Regione Abruzzo deve avere la esatta consapevolezza di sapere quali sono le sue priorità infrastrutturali. Se tutto è priorità, nulla è priorità. La linea ferroviaria Pescara-Roma non ha nessuna difficoltà ad essere realizzata, soprattutto se non si spreca il tempo, e il tempo non va sprecato se si fa un progetto di qualità. Sono nove mesi che stiamo buttando via il tempo producendo inutile saliva. I progetti vanno fatti in loco, ereditando gli studi in giacenza e declinandoli dal punto di vista terriero, territoriale e particolareggiato”, esordisce D’Alfonso. “Ci sono state delle contestazioni: bisogna entrare nel merito di ciascuna delle contestazioni, che assumono la forma delle osservazioni, rispetto alle quali si fanno controdeduzioni: a chi si può dire di sì si dice sì e a chi si deve dire di no si dice no motivatamente, quello che merita ulteriore approfondimento viene approfondito e poi si chiude la partita – prosegue il deputato -. Da parte della stazione progettante c’è una strana rigidità ideologica che non va bene. Le risorse ci sono, il bisogno di queste opere c’è, la norma è chiara, i poteri sono stabiliti: serve soltanto risolutezza”. E conclude: “La Regione Abruzzo non si deve limitare ad indossare gli abiti Brioni e gli occhiali da sole: noi siamo pronti a dare una mano perché le priorità infrastrutturali vanno oltre la durata di una legislatura, non sono affari di una sezione di partito di Fratelli d’Italia. L’articolo 117 della Costituzione assegna spazio e ruolo specifico alle Regioni per le infrastrutture: serve solo fare il proprio dovere senza girovagare”. |
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