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Data: 19/06/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Strada dei Parchi Mollo nuovo ad ma resta il nodo dei commissari.

L’AQUILA Rinnovato il consiglio di amministrazione di Strada dei Parchi, la società del gruppo Toto che gestisce le tratte autostradali abruzzesi A24 e A25. Il nuovo amministratore delegato è l’ingegner Riccardo Mollo (foto) che, nel gruppo Toto, ha già ricoperto il ruolo di direttore generale. Mollo, classe 1958, ufficiale della Marina Militare, già direttore generale di Autostrade per l’Italia, ha alle spalle una solida esperienza internazionale come amministratore delegato del gruppo Permasteelisa. Dopo nove anni alla guida della concessionaria di A24 e A25 come amministratore delegato, l’ingegner Cesare Ramadori è stato eletto presidente della società. Confermato vicepresidente Mauro Fabris. Il consiglio di amministrazione è così formato: Lino Bergonzi, già consigliere delegato della Toto Holding, Riccardo Mollo, Cesare Ramadori, Lelio Scopa e Mauro Fabris. «L’assemblea di Strada dei Parchi – recita una nota ufficiale -, nel dare il suo più caloroso benvenuto a Riccardo Mollo, esprime il suo più sentito ringraziamento a Lelio Scopa che, con la sua professionalità e indiscussa saggezza, ha guidato il Cda per lunghi anni. Il suo contributo continuerà ad essere un patrimonio fondamentale. La nomina di Ramadori a presidente rappresenta una ulteriore conferma dell’eccellente lavoro svolto». Resta da sciogliere il nodo legato ai lavori di messa in sicurezza. Sventata la possibilità, come era previsto nel Dl Rilancio all’articolo che stabilisce la nomina di un commissario, che, in attesa del Pef, il nuovo Piano economico e finanziario che attende da lunghissimo tempo l’approvazione, potesse essere il concessionario a pagare tutti gli oneri per l’adeguamento. L’intervento decisivo è stato quello del deputato abruzzese di Italia Viva, Camillo D’Alessandro: «Si rischiava di non fare le opere e scaricare poi sulle tariffe le opere anticipate dal concessionarie. Si deve, però, aprire una grande riflessione: c’è un commissario per le autostrade e uno per il Gran Sasso, mi pare ci siano competenze che si incrociano e un gestore che opera senza piano approvato».


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