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Data: 10/10/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO

«Stop ai rincari delle autostrade» L'appello di 101 sindaci a Draghi Ecco il documento e le richieste dei comuni di Abruzzo e Lazio. Chiesto un confronto con il governo. Tutti i primi cittadini abruzzesi che hanno firmato l'appello

«Determinati a tutelare i nostri territori, pronti a nuove manifestazioni e iniziative di protesta»


CARSOLI La battaglia di 101 sindaci di Abruzzo e Lazio riprende con un pacchetto di richieste al premier Mario Draghi. L'obiettivo è duplice: scongiurare il rincaro dei pedaggi (+34,5% dal 1° gennaio 2022) e assicurare interventi per mettere in sicurezza l'A24 Roma-L'Aquila-Teramo e l'A25 Torano-Pescara. Il documento all'indirizzo di Palazzo Chigi - prima firmataria Velia Nazzarro di Carsoli - è partito ieri, sottoscritto da 101 sindaci e sei rappresentanti di Anci Abruzzo (Gianguido D'Alberto), Anci Lazio (Riccardo Varone), Comunità montane e Ali Abruzzo-Autonomie locali italiane (Giacomo Carnicelli). Come promesso nel vertice di mercoledì a Carsoli.
LE RICHIESTE Gli amministratori abruzzesi e laziali sollecitano innanzitutto «provvedimenti atti a bloccare i prezzi dei pedaggi ed evitare gli aumenti delle tariffe autostradali su A24 e A25 dal prossimo 1° gennaio 2022». Chiedono poi una «immediata creazione di un tavolo istituzionale» per «ridefinire i criteri di concessione autostradale con Strada dei Parchi al fine di garantire ai pendolari e ai cittadini una tariffa adeguata ad un'area interna svantaggiata; individuare provvedimenti e iniziative atti a garantire la sicurezza nei suddetti tratti autostradali; aprire un confronto sull'intera questione della mobilità generale nelle due regioni, Lazio e Abruzzo». I sindaci chiedono «un incontro urgente in vista della imminente scadenza del prossimo 31 dicembre». Tutto ciò al fine di «evitare un nuovo salasso dal 1° gennaio 2022 e il ritorno a manifestazioni e iniziative di protesta che ci vedranno determinati a tutelare i nostri territori».
CHI È COINVOLTO Il documento dei 101 sindaci è indirizzato al presidente del consiglio Draghi ma anche ai ministri di Infrastrutture ed Economia, Enrico Giovannini e Daniele Franco, al commissario ad acta per A24 e A25, al commissario straordinario per la messa in sicurezza antisismica di A24 e A25 e ai presidente di Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
COS'E' ACCADUTOI vertici di Strada dei Parchi, in una recente audizione alla commissione Ambiente della Camera dei deputati, hanno confermato i timori che circolavano da giorni. L'ad della concessionaria, Riccardo Mollo, ha detto che «dal 1° gennaio ci sarà un aumento tariffario molto importante, pari circa al 34,5% e questo perché le tariffe sono state bloccate ormai da anni, per effetto di una serie di decreti interministeriali e sono ferme ai valori del 2017, e anche dal 2015 al 2017 erano state oggetto di tagli. Questo effetto perverso si sarebbe potuto evitare e si può ancora completamente evitare con il via libera al Piano economico finanziario di Strada dei Parchi, fermo dal 2013, anno in cui si sarebbe dovuto rinnovarlo. Un problema che crea impatto non solo sulla gestione della concessionaria e sull'aumento prospettico delle tariffe, ma soprattutto impedisce che si intervenga per adeguare sismicamente l'infrastruttura in una zona che è tra le più pericolose d'Italia». Parole che spaventano migliaia di pendolari e autotrasportatori.
PERCHÈ LA PROTESTAI sindaci ricordano di aver iniziato la battaglia contro i rincari il 3 gennaio 2018. «Si tratta di un salasso oramai insostenibile per le tasche dei cittadini e incompatibile con il fragile tessuto sociale e produttivo che caratterizza le zone più interne e periferiche di questa parte dell'Italia centrale già duramente colpita dai tragici eventi sismici», ricordano, «un territorio da sempre in lotta contro lo spopolamento, l'impoverimento dei redditi delle famiglie e l'arretramento della competitività delle imprese. Quotidianamente, per lavoro, per mancanza di servizi sanitari, di strutture scolastiche, migliaia di cittadini sono costretti al pendolarismo autostradale. Sono trascorsi tre anni e la problematica ancora non è stata risolta definitivamente, il Pef ancora non è stato approvato e la sicurezza delle nostre autostrade ancora non è garantita».

10 ottobre 2021 il centro AQ

Tutti i primi cittadini abruzzesi che hanno firmato l'appello
 
Velia Nazzarro (Carsoli), Pierluigi Biondi (L'Aquila), Gianguido D'Alberto (Teramo), Settimio Santilli (Celano), Fernando Marzolini (Rocca di Botte), Gianluca De Angelis (Lecce), Enzo Di Natale (Aielli), Mirko Zauri (Pescina), Antonio Paraninfi (Oricola), Giacinto Sciò (Pereto), Pierluigi Oddi (Civitella Roveto), Gianmaria Vitale (Canistro), Pasqualino De Cristofaro (Magliano), Simone De Nicola (Scurcola), Vincenzo Giovagnorio (Tagliacozzo), Domenico Di Berardino (Avezzano), Antonella Buffone (Balsorano), Quirino D'Orazio (San Benedetto dei Marsi), Emanuele Tiberi (Colledara), Fabio Camilli (Acciano), Fabrizio Boccabella (Fossa), Fernando Fabrizio (Castel di Ieri), Fabrizio D'Alessandro (Barisciano), Giammario Fiori (Tornimparte), Iside Di Martino (Cagnano Am.), Luigi Fasciani (Molina), Marco Giusti (Scoppito), Luca Santilli (Gagliano), Marisa Valeri (Castelvecchio S.), Antonio Di Bartolomeo (San Demetrio), Andrea Ianni (Isola del Gran Sasso), Annamaria Casini (Sulmona), Marianna Scoccia (Prezza), Gianni Di Cesare (Anversa), Guido Angelilli (Pacentro), Giovanni Di Mascio (Campo di Giove), Mario Ciampaglione (Cansano), Sandro Chiocchio (Cocullo), Giuseppe Lo Stracco (Bugnara), Antonio Carrara (Pettorano), Enrico Pace (Roccacasale), Antonella Di Nino (Pratola), Marco Moca (Raiano), Romeo Contestabile (Corfinio), Carmine Presutti (Vittorito), Fernando Gatta (Villalago), Giovanni Mastrogiovanni (Scanno), Rodolfo Marganelli (Goriano), Noemi Silveri (Secinaro), Emanuela Rispoli (Tossicia).

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