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Data: 10/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Stazione, allarme bomba: la città resta paralizzata. Le forze dell'ordine blindano lo scalo: treni fermi per oltre 2 ore e traffico in tilt. Telefonata anonima: scoppia il caos

PESCARA Ore 13,50 di ieri: scatta l'allarme bomba nucleare alla stazione ferroviaria dopo una telefonata anonima arrivata pochi minuti prima, alle 13,27, ai vigili del fuoco da una cabina telefonica di Porta Nuova. Una voce maschile con accento dell'Est avverte che ai binari 1 e 8 dello scalo pescarese sono posizionati 4 ordigni rudimentali provenienti dall'Ucraina. Lo scalo riaprirà più di due ore dopo, alle 16, quando l'allarme bomba cessa e nessun ordigno rintracciato. Ma intanto partono le indagini della Digos e della Polfer all'interno dello scalo. Sul posto si precipitano una quarantina di unità delle forze dell'ordine. Carabinieri e polizia municipale chiudono le strade circostanti lo scalo ferroviario e fanno defluire il traffico verso via Ferrari e verso il centro mentre all'interno avviene lo sgombero, da binari e biglietterie, di passeggeri e pendolari, in attesa dei treni da nord a sud che vengono bloccati. Una nota di Rfi avverte che «la circolazione è sospesa in via precauzionale sulle linee Terni-Sulmona, Pescara-Sulmona, Civitanova Marche- Albacina, Porto d'Ascoli-Ascoli, Giulianova-Teramo, Pescara-Ancona. Nessun treno rimane fermo in linea».I convogli accumuleranno ritardi fino a 140 minuti creando non pochi disagi agli utenti che hanno atteso un paio di ore prima di essere accompagnati con bus sostitutivi della Tua-Sangritana verso le rispettive destinazioni abruzzesi ed extraregionali. Dopo l'evacuazione, avvenuta in pochi minuti, entrano in azione le squadre speciali dei vigili del fuoco (al comando di Vincenzo Palano) con strumentazioni adatte alla ricerca di sostanze radioattive. Ispezionano ogni angolo strategico della stazione, scale, soffitti, cabine telefoniche insieme gli artificieri e le unità cinofile della polizia (gli uomini della squadra mobile coordinati dal vice dirigente Mauro Sablone). Nulla viene tralasciato, viene verificata la presenza di pacchi e valigie eventualmente abbandonate: l'obiettivo sono i materiali esplodenti. All'esterno lo spiegamento di mezzi di polizia, carabinieri, vigili del fuoco, vigili urbani, 118, diventa sempre più imponente. Sembra il set di un film. Ma è storia vera e nel mirino di un folle c'è la stazione ferroviaria di Pescara, area strategica di collegamento delle linee adriatiche.L'allerta scatta alle 13,27 quando un vigile del fuoco, che lo tempesterà di domande, riceve una telefonata che, si scoprirà poco dopo, arrivava da una cabina telefonica della zona di Porta Nuova. La voce, con accento straniero dei Paesi dell'Est riferisce che ai binari 1 e 8 della stazione ferroviaria sono stati posizionati 4 ordigni nucleari rudimentali provenienti dall'Ucraina. E per dare forza al proprio annuncio, che ha l'obiettivo di seminare terrore, sottolinea che «la cosa è seria, molto seria».


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