Data: 13/09/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Sicurezza sul lavoro, è allarme In Abruzzo due morti al mese Il presidente Mattarella: «I decessi feriscono il nostro animo nel valore massimo dell'esistenza»
Più di due morti al mese sul lavoro, in Abruzzo. Il doppio rispetto allo scorso anno. Esattamente 14 le persone che hanno perso la vita mentre stavano lavorando, secondo il bollettino delle denunce di infortunio e malattie professionali elaborato dall'Inail, riferito al semestre gennaio- giugno 2023. Un'emergenza piena, che pone la regione tra le prime in Italia per aumento degli incidenti con esito mortale.Tema caldo, quello della sicurezza, su cui ieri è intervenuto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo. Feriscono le persone nel valore massimo dell'esistenza, il diritto alla vita. Feriscono le loro famiglie e la società nella sua interezza. Lavorare non è morire», ha detto Mattarella, in un messaggio inviato alla ministra del Lavoro, Elvira Calderone. Anche dai sindacati l'invito «a fare presto e mettere sul tavolo misure per la formazione e la sicurezza dei lavoratori».
IL MONITO DI MATTARELLA «Il nostro Paese colloca il diritto al lavoro e il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica. Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro», ha sottolineato il Capo dello Stato, «i morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza. La cultura della sicurezza deve permeare le istituzioni, le parti sociali, i luoghi di lavoro. A voi, ispettori tecnici, spetta un ruolo attivo in questo processo di garanzia e di prevenzione», ha sottolineato Mattarella in occasione dell'avvio del corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, «faccio appello alle vostre intelligenze e al vostro impegno per contrastare una deriva che causa troppe vittime. Anche da voi e dalla vostra attività dipende la vita di madri, padri, figli, lavoratrici e lavoratori che, finito il proprio turno, hanno il diritto di poter tornare alle loro famiglie».
AUMENTANO I MORTI Scorrendo i dati Inail, saltano all'occhio alcune evidenze. Sul piano nazionale, le denunce di infortunio, nel primo semestre di quest'anno, sono state 296.665, il 22,40% in meno rispetto al periodo gennaio-giugno 2022. Con riferimento al genere, la diminuzione riguarda sia la componente femminile, le cui denunce sono passate da 165.055 a 106.305 (-35,59%), sia quella maschile, con 190.360 denunce, 26.873 in meno rispetto al 2022 (-12,37%). 459, invece, gli infortuni con esito mortale, a fronte dei 463 rilevati nel 2022 (-2,81%). Ma se in Italia gli incidenti mortali sul lavoro sono in diminuzione, in Abruzzo addirittura raddoppiano con 14 decessi rispetto ai 7 del primo semestre dello scorso anno. Dato che pone la regione tra quelle che mostrano i maggiori aumenti insieme a Lombardia, con 11 casi in più, Friuli Venezia Giulia (+9), Liguria e Campania (+8). Per quanto riguarda le denunce di infortunio, in Abruzzo 8.887 sono state 6.078 a fronte delle 8.887 dello scorso anno, con una diminuzione del 31,61%.
PACCHETTO DI PROPOSTE «Affrontiamo le cose in modo autentico e proviamo a dare un segno di profondo cambiamento», afferma Rita Innocenzi, gia componente della segreteria regionale della Cgil, «chi conosce i processi produttivi e i modi di portare avanti il lavoro, in fabbrica, come per strada e in mille altri luoghi, sa che quotidianamente ci sono procedure scritte solo sulle carte e non rispettate alla lettera». Queste le proposte della Cgil: stabilire, in ogni posto di lavoro, un numero minimo di addetti e di ore per realizzare una determinata lavorazione nel pieno rispetto della sicurezza, fermare la lavorazione se si ravvisa il mancato rispetto delle prescrizioni per la sicurezza, istituire una Direzione speciale nazionale con il compito di agire conformando metodi di intervento in tutto il Paese, aprire un confronto per stabilire nuovi indirizzi della contrattazione e attivare le Regioni per confronti permanenti con Prefetture, parti Sociali e ordini professionali. «La Uil da due anni si sta spendendo molto sulla sicurezza anche con la campagna nazionale di sensibilizzazione degli infortuni "Zero morti sul lavoro"», afferma Michele Lombardo, segretario regionale Uil Abruzzo, «bisogna avere la capacità di sviluppare nei giovani, futuri lavoratori e imprenditori, la cultura della sicurezza nel mondo del lavoro. Negli ultimi anni, a causa della crisi economica e della pandemia, il tema della sicurezza è stato messo da parte e oggi ne paghiamo il dazio. Un argomento», incalza Lombardo, «che deve tornare ad essere centrale nel dibattito tra imprenditori e sindacato, ma anche nell'agenda politica delle istituzioni per mettere in campo una forte azione preventiva e misure concrete nelle aziende e nei cantieri a garanzia dei lavoratori, per incrementare i livelli di sicurezza».
LA POLITICA «Il nuovo monito del Presidente della Repubblica, Mattarella giunge, in Abruzzo, in un contesto in cui molto è da fare, persino più che in tante altre parti d'Italia», dichiara Daniele Marinelli, segretario del Partito democratico abruzzese, «proprio in queste ore sono stati diffusi, infatti, i dati dell'Inail relativi ai primi sei mesi del 2023, da cui emerge che le morti sul lavoro sono state in Abruzzo sono raddoppiate. È da sottoscrivere, perciò, anche in particolare un altro passaggio del messaggio di Mattarella, quando parla di deriva che causa troppe vittime: questo deve essere il nostro assillo, a ogni livello, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, dalla prevenzione ai controlli e alla formazione nelle aziende, per migliorare sensibilmente la sicurezza nei luoghi di lavoro».
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