Altro che cittadini abruzzesi immuni dai tagli, resisi necessari, nella visione del presidente Marco Marsilio, per compensare gli anticipi sostenuti per l'emergenza Covid, in attesa di ristoro da parte dello Stato. «Il bilancio regionale appena approvato - tuonano in risposta i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Carmine Ranieri, Leo Malandra e Michele Lombaro - mette a rischio la tenuta dei servizi pubblici: trasporti, servizi sociali, istruzione, politiche per il lavoro e formazione professionale. Verranno meno molte tutele per le fasce più fragili della popolazione». Insomma, una bocciatura su tutta la linea, che fa da controcanto alla soddisfazione espressa unanimemente dalla maggioranza di centrodestra. Anche le opposizioni, subito dopo la maratona del 29, avevano espresso forti riserve; ora tocca alle parti sociali.
«I settori più colpiti - elencano i sindacati in una nota congiunta - sono quelli che riguardano la disabilità. I tagli sul fondo dei ticket socio-sanitari farà sì che molte famiglie che si rivolgono a strutture residenziali e semiresidenziali extra-ospedaliere per la cura dei propri cari saranno costrette a pagare i servizi. Si rischia di non garantire il servizio del trasporto scolastico dei disabili ed è bene ricordare che l'Abruzzo è già stato cattivo esempio nel passato, se consideriamo che nel dicembre 2016 una sentenza della Corte costituzionale dichiarò incostituzionale la norma che definanziava il servizio (e dunque ne limitava la fruibilità) dichiarando l'intangibilità del diritto allo studio con riguardo al numero necessarie di ore di sostegno e al trasporto a scuola».
Penalizzata fortemente anche la rete dei servizi socio sanitari e sociali, con il risultato di colpire due volte le persone più fragili, già alle prese con la crisi indotta dalla pandemia. Istruzione, diritto allo studio e edilizia residenziale pubblica pagano dazio alle minori risorse stanziate.
«Un taglio consistente - continuano Ranieri, Malandra e Lombaro - viene operato sui trasporti nonostante siamo tutti a conoscenza dell'importanza di garantire tale servizio pubblico e soprattutto di consentire alla riapertura delle scuole che gli studenti viaggino rispettando il distanziamento fisico».
La conclusione dei sindacati è che i tagli del bilancio, oltre a essere tutt'altro che indolori, si sono abbattuti nei settori nei quali era necessario mantenere, come misura minima, gli stanziamenti precedenti. «Per due ordini di motivi - concludono i tre segretari confederali -: perché la pandemia ha aumentato le fragilità; e perché si tagliano servizi prioritari per la collettività garantiti dalla nostra Costituzione». Non ha senso, è il ragionamento, dare un bonus a una famiglia con disabilità, come è avvenuto con il Cura Abruzzo 1, se poi aumentano i costi da sostenere o si riducono i servizi.