A24 e A25, l'ultimo atto del braccio di ferro tra l'ex gestore, Strada dei parchi spa, e l'Anas,subentrata nella concessione delle due autostrade abruzzesi e laziali, non va in scena domani a Roma davanti ai giudici del tribunale amministrativo. L'udienza si terrà regolarmente ma non sarà decisiva per l'epilogo di questa lunga vicenda che sta per imboccare due nuovi e lunghi percorsi. La società che fa capo all'imprenditore di Chieti Carlo Toto, ha infatti presentato ricorso, contro la revoca della concessione decisa a luglio dal governo Draghi,anche in sede europea. In estrema sintesi,Io ha fatto perché l'ex esecutivo, su input del ministero dei Trasporti,ha preso la drastica decisione senza avvisare non solo Sdp ma l'Ue. Ha quindi ignorato gli organismi sovrastatali che,a tutti gli effetti, rappresentano il dominus nella procedura della concessione autostradaleche aveva ed ha una valenza europea. Ma il contenziosotra la società privata Sdp e l'Anas, ente pubblico economico, prevede anche l'udienza di merito di domani davanti al Tar Lazio, per decidere se rinviare o meno la questione all'esame della la Corte costituzionale per un secondo e sostanziale motivo. E cioè se è possibile trasformare un atto amministrativo di revoca di un contratto,disposto dal Mit, in una legge,come è avvenuto, creando difatto uno storico precedente che metterà a rischio tutte le concessioni che lo Stato dà alle Imprese private.