Data: 06/03/2021
Testata Giornalistica: RETE8 |
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Scuolabus: la Cgil chiede che la Regione aiuti i lavoratori del settore
Con la chiusura totale o parziale dell’attività didattica in presenza nelle scuole dell’obbligo, e la conseguente interruzione dell’attività di trasporto degli alunni, i lavoratori adibiti agli scuolabus sono rimasti a casa. “Senza lavoro, senza stipendio e senza ammortizzatore sociale”. La Cgil sollecita la Regione. Il nodo della questione sta nel fatto che molti degli addetti (autisti e assistenti) momentaneamente “parcheggiati”, hanno sottoscritto con le imprese che si sono aggiudicate tali servizi per conto delle amministrazioni comunali, contratti di lavoro che prevedono assunzioni part-time a tempo determinato. In molti casi questi contratti iniziano con l’avvio delle attività scolastiche, e quindi a settembre, e si concludono in prima battuta alla vigilia delle vacanze natalizie, per poi iniziare con una nuova decorrenza del rapporto di lavoro dal 7 gennaio fino alla chiusura delle attività didattiche prevista a metà giugno. Una situazione ciclica di “start and stop” che in questa circostanza pandemica e, a seguito della emanazione della legge di Bilancio del 30 dicembre 2020, ha particolarmente penalizzato questi lavoratori ausiliari del sistema scolastico. “Il legislatore – spiega la Cgil – nel prevedere la proroga per la fruibilità del trattamento di integrazione salariale straordinaria (cassa integrazione ordinaria e in deroga) per la durata massima di 12 settimane, ha introdotto (supponiamo involontariamente) un vincolo che penalizza i lavoratori del trasporto scolastico ovvero tutti coloro che “non risultano alle dipendenze dei datori di lavoro richiedenti la prestazione al 4 gennaio 2021”. In definitiva a causa di questo specifico vincolo temporale, ai lavoratori del trasporto scolastico viene preclusa l’opportunità di fruire dell’ammortizzatore sociale in quanto regolarmente assunti solo dal 7 gennaio e quindi con 3 giorni di ritardo rispetto al requisito di legge. Non potendo intervenire sul legislatore nazionale, non ci resta che fare appello alle istituzioni regionali e quindi all’assessore al lavoro Quaresimale, all’assessore ai trasporti D’Annuntiis affinché possa essere individuata una soluzione alternativa che possa comunque garantire un sostegno al reddito a queste lavoratrici e a questi lavoratori rimasti senza salario in una condizione lavorativa che è già di per se alquanto precaria”.
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