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Data: 20/10/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

SCUOLA, NON CI SONO I BUS PER TUTTI. La Tua: scuola, non abbiamo i bus Il presidente Giuliante critica la decisione di «scaglionare gli ingressi in classe»

Ma solo tre giorni fa e sempre sul quotidiano "IL CENTRO" Giuliante sosteneva l'esatto contrario ovvero la rimodulazione degli orari di afflusso e deflusso delle scuole «che non comporterebbe costi e presupporrebbe soltanto nuove modalità organizzative temporanee (leggi l'articolo).

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SCUOLA NON CI SONO I BUS PER TUTTIL'AQUILA Solo 48 ore per rimodulare l'attività didattica degli istituti superiori abruzzesi, con ingressi differenziati e la possibilità di turni pomeridiani. Stando al nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da domani, l'ingresso degli studenti per le scuole secondarie è posticipato: dalle 9 in poi. Disposizioni che hanno messo in allerta il mondo della scuola, con i dirigenti scolastici chiamati a scegliere in prima persona, e il settore trasporti che rischia il collasso. Il sottosegretario alla giunta regionale, Umberto D'Annuntiis, ieri, ha inviato una nota alla Conferenza delle regioni, per chiedere che la scelta sia facoltativa, non un'imposizione. Gianfranco Giuliante, presidente della Tua, seppure con la massima disponibilità a rivedere la rete dei collegamenti ha detto chiaramente che «non è possibile aumentare il numero dei mezzi, né delle corse».
DIDATTICA A DISTANZAE ORARI A SCALETTA. Le scuole non chiuderanno, almeno per il momento. Lo aveva annunciato la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina; lo ha ribadito, domenica sera, il premier Conte parlando alla Nazione. Ma saranno necessari aggiustamenti che, in linea teorica, dovrebbero scattare già da domani. Alle superiori, secondo il Dpcm del 18 ottobre, si potrà ricorrere maggiormente alla didattica a distanza, sempre senza escludere le lezioni in presenza e si potranno organizzare «forme flessibili nell'organizzazione dell'attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l'eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l'ingresso non avvenga, in ogni caso, prima delle 9». Misure adottate per evitare il sovraffollamento sui mezzi pubblici.
INGRESSI SCAGLIONATI. Qualche istituto ha già fatto ricorso, dall'inizio dell'anno, a ingressi e uscite differenziate, ma nel decreto firmato da Conte, che sarà in vigore fino al 13 novembre, si chiede di più, con l'obbligo per le scuole di adottare misure restrittive per affrontare l'emergenza coronavirus. Seppure in vigore da domani, 21 ottobre, il ministero dell'Istruzione, ieri, ha chiarito che «le novità contenute nel decreto non saranno immediatamente operative. Passerà ancora qualche giorno, per dare la possibilità alle scuole di organizzarsi».
SCELTA FACOLTATIVA. «In merito agli ingressi scaglionati negli istituti superiori, la Regione ha chiesto subito chiarimenti al Governo», dice D'Annuntiis, «ieri ho inviato una nota alla Conferenza delle Regioni spiegando che sarebbe necessario che si specificasse l'affermazione contenuta nel Dpcm in cui si dispone che «l'ingresso non avvenga prima delle 9» per capire se la stessa abbia carattere perentorio o costituisca una delle misure adottabili, in considerazione dei diversi contesti territoriali. La Regione Abruzzo, infatti, ha già previsto dall'inizio dell'anno scolastico, in alcuni ambiti territoriali, ingressi scaglionati e ulteriori rimodulazioni e tale provvedimento non garantirebbe, necessariamente, una migliore funzionalità del sistema». In sintesi, la Regione chiede che la scelta sia facoltativa. «Lo spirito del Dpcm è stato quello dello scaglionamento orario nelle metropoli, cosa diversa nei piccoli centri», evidenzia D'Annuntiis, «sollecitiamo in Abruzzo il mantenimento dell'assetto già in vigore».
MANCANO I BUS. Niente aumento delle corse o acquisto di altri mezzi. La Tua, al momento, effettua 4mila corse al giorno con 900 autobus, a cui si aggiungono 65 mezzi privati, messi a disposizione per l'emergenza coronavirus, e i subappalti. «Si può rivedere la rete dei collegamenti, allineando alcune corse alle nuove esigenze», evidenzia Giuliante, «ma più di questo non è possibile, considerando che siamo i soggetti attuatori di decisioni che vengono prese dagli organi preposti e in altri contesti. Il primo passaggio sarà una verifica generale per avere un quadro d'insieme degli istituti superiori e dell'incidenza dei viaggiatori (se si tratta di lavoratori, studenti delle scuole medie o superiori), poi sarà necessario capire quali azioni assumeranno i dirigenti scolastici e rimodulare, di conseguenza, la struttura tecnica. Sulle corse più affollate, in coincidenza con l'ingresso e l'uscita da scuola, abbiamo autobus "bis", garantiti anche con i vettori privati, che potremmo spostare, ma bisogna tener conto di tutti i centri e i paesi che devono essere serviti e delle coincidenze».
POTENZA DI FUOCO. Giuliante la definisce così, la macchina dei trasporti potenziata per l'emergenza coronavirus. «Già ad aprile scorso avevo sollecitato la Regione», incalza il presidente Tua, «per affrontare il problema dei trasporti legato alla pandemia. Il Governo ha imposto, adesso, una scadenza molto ravvicinata, che non tiene conto della necessità delle scuole di riorganizzarsi, né delle esigenze del sistema dei trasporti. Modificare un orario scolastico è un meccanismo di nuova regolamentazione che ha costo zero, ma se si chiede a Tua di adeguarsi significa investire. Non è possibile, al momento, acquistare nuovi mezzi per i quali, tra l'altro, servirebbero gare d'appalto che portano via qualche mese. Il piano va rivisto, ma la coperta è corta», aggiunge, «procederemo con un intervento in progress, ascoltando le esigenze dei vari istituti, mettendole in rete e stabilendo quali possono essere accolte e quali respinte».

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