L'AQUILA Il Covid continua a correre veloce in Abruzzo, dove i casi giornalieri si sono attestati intorno a quota quattromila, da quando nel totale vengono compresi anche i positivi accertati da test antigenico. E proprio alla luce della crescita dei casi, in Abruzzo slitta al 10 gennaio la riapertura delle scuole, secondo quanto deciso dal presidente della Regione, Marco Marsilio, che a seguito dell'emergenza ha firmato una ordinanza che posticipa il ritorno in classe. Il rinvio nasce dall'esigenza di effettuare gli screening sul territorio e garantire un ritorno in classe in tutta sicurezza. Dal 7 al 9 gennaio è prevista «una campagna di screening nelle scuole di ogni ordine e grado, mediante testing antigenici rapidi di ultima generazione, con alta specificità e sensibilità, demandandone alle Asl le modalità organizzative - si legge in una nota -. Una delle giornate di lezioni perse sarà recuperata a Carnevale, il primo marzo, quando si andrà regolarmente a scuola».
Con il nuovo anno arriva anche l'aggiornamento delle misure anti-Covid, per far fronte alla quarta ondata e al dilagare della variante Omicron. Potrebbero essere in arrivo importanti novità proprio su didattica a distanza e quarantena tra i banchi, in vista della ripresa dell'anno scolastico dopo le feste natalizie. Gli istituti si preparano a ripartire, ma il Governo in accordo con le Regioni sta studiando delle regole diverse, in virtù dell'avvio della campagna vaccinale dedicata ai bambini tra i 5 e gli 11 anni. Di certo c'è che i professori dovranno indossare le mascherine Ffp2.
LE MISURE Il virologo Paolo Fazii, direttore del laboratorio della Asl di Pescara, si dice «assolutamente d'accordo con il provvedimento e con le regole più ferree che garantiscono una maggiore sicurezza per tutti gli alunni, ma anche per il personale scolastico» e spiega che «la decisione presa dalla Regione potrebbe rallentare il picco di contagi Covid atteso da metà gennaio in poi, picco che però ci sarà in ogni caso. Molti bambini si stanno vaccinando e credo che la proroga del ritorno tra i banchi potrebbe agevolare, in questo senso, proprio l'immunizzazione dei più piccoli - sottolinea - tuttavia non si potrà evitare totalmente l'impennata dei casi: l'alta marea ci sarà, ma seguirà una bassa marea, insomma la situazione dovrebbe comunque migliorare per fine mese».
Per il virologo «Capodanno è stata la giornata da bollino rosso sul fronte dei contagi e molto probabilmente gli effetti si vedranno tra una decina di giorni. La notte di San Silvestro comporterà una ulteriore avanzata del virus, ma con la riapertura delle scuole slittata al 10 gennaio, nuovi screening e il fatto che le vaccinazioni procedono anche per i più piccoli, credo che in poco tempo si possa tornare a numeri decisamente più bassi», conclude.
IL BOLLETTINO Sul fronte epidemico sono 200 i guariti e 3.926 i nuovi positivi emersi ieri in Abruzzo, di cui 2.317 emersi da test antigenici. Il più piccolo dei contagiati è un bambino di appena un anno e la più anziana è una donna di 95 anni, entrambi residenti in provincia di Teramo. Non si registrano nuove vittime, ma sale il numero degli abruzzesi attualmente positivi al Covid: 20.777 (+3.726). Continuano a crescere anche i ricoveri: sono 179 i pazienti ricoverati in area medica (+1) e 21 quelli in terapia intensiva (+1). A livello provinciale il Chietino è il più colpito con 1.320 nuovi casi, seguono il Pescarese con 1.054, il Teramano con 835 e l'Aquilano con 497, mentre 87 positivi sono residenti in altre regioni e per 132 sono in corso verifiche sulla provenienza. Con 436 nuovi casi in un solo giorno è Pescara la località più colpita, seguono Montesilvano con 219, Teramo con 162 e L'Aquila con 156. Tra le città più colpite anche Chieti (132), Lanciano (116), Vasto (112), Ortona (92), Francavilla al Mare (91), Roseto degli Abruzzi (81), Giulianova (73), San Giovanni Teatino (59), Spoltore (54), Avezzano (52), Città Sant'Angelo (48), Pineto (45), Atessa (44), San Salvo (43), Paglieta e Sulmona (40), Penne (36), Martinsicuro (32) e Castellato (30).