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Data: 13/12/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Sciopero, giovedì la protesta corteo in piazza Alessandrini

PESCARA Sanità, scuola, commercio, trasporti... Sono alcuni dei servizi a rischio nella giornata di giovedì per lo sciopero generale indetto dalla Cgil contro la manovra finanziaria del governo. In Abruzzo una manifestazione è prevista a Pescara, a partire dalle 9,30, in piazza Alessandrini, mentre per il giorno successivo è stata la Uil a chiamare a raccolta i lavoratori, sempre a Pescara, di fronte la sede della prefettura. Ad accomunare le due sigle sono le critiche alla Legge di bilancio proposta da Palazzo Chigi e ora all'esame del Parlamento.
Ieri è stata la Cgil Abruzzo a riassumere le ragioni che hanno portato allo sciopero generale in tutta Italia, sia pure con modalità diverse sul territorio nazionale. Una manovra finanziaria definita ingiusta e sbagliata perché destinata a colpire le fasce più deboli della popolazione secondo l'analisi del segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri. Il primo tema è quello dei salari. Il sindacato non è soddisfatto di quanto annunciato dal governo per mettere più soldi nelle tasche dei lavoratori e chiede la riduzione del cuneo fiscale per lasciare più soldi sulle buste paga in una fase segnata dall'inflazione a due cifre e dai rincari delle bollette. Ma fondi adeguati vengono chiesti anche per sanità, scuola, università, ricerca, trasporto pubblico, e per far fronte alle grandi questioni sociali aperte dalla crisi: politiche di contrasto alla povertà, rinnovi dei contratti del pubblico impiego; politiche per il Mezzogiorno.
Un altro tema caldo è quello dell'evasione fiscale, mentre sul fronte pensionistico la Cgil chiede una riforma del sistema e la rivalutazione piena degli assegni a partire dal prossimo 1. gennaio secondo gli indici Istat, oltre alla pensione di garanzia per i giovani. Il sindacato sollecita anche una maggiore tassazione per gli extraprofitti e i grandi patrimoni, con i conti gonfiati dalla speculazione generata dalla guerra in Ucraina. Secondo Ranieri, la Legge di bilancio va in una direzione opposta rispetto a ciò di cui il Paese avrebbe bisogno in un momento così difficile: «Non ci sono risorse per il taglio del cuneo fiscale, finalizzato ad aumentare le retribuzioni dei lavoratori. Non ci sono i soldi per settori fondamentali, a partire dalla sanità, in grande sofferenza. Non si riesce neppure a compensare gli aumenti attuali insiste Ranieri - e il rincaro dei costi dell'energia. Non c'è nulla per l'assunzione di personale. E tutto questo avverte il segretario della Cgil porterà a un ulteriore declino della sanità pubblica».

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