LA TRAGEDIAFOSSACESIA «Una tragedia incredibile... Un dramma che toglie il respiro. Siamo sconvolti...». E' in lacrime il sindaco di Treglio, Massimiliano Berghella. Ha appena saputo che il cugino, Fabio Pasquini, 31 anni compiuti a fine luglio, originario di Treglio e residente a Castel Frentano, è morto in un incidente stradale avvenuto a Fossacesia. «Quel ragazzo l'ho visto nascere - dice -, l'ho visto crescere e diventare uomo, un lavoratore instancabile, un bravo padre. Con lui se ne va un pezzo del nostro cuore. Un intero paese, un intero territorio lo piangono».
Lo schianto ieri mattina, poco dopo le 9, sulla statale 16. Il giovane era sul proprio scooter e stava andando al mare. Doveva raggiungere la moglie, Katia Di Biase, e la figlioletta Perla, che l'aspettavano. Sull'Adriatica, per ragioni al vaglio della polizia stradale, mentre si accingeva a girare sulla sua destra per arrivare in spiaggia, c'è stato lo scontro con una Fiat Tipo guidata da un uomo di Fossacesia, anch'essa in fase di svolta e che giungeva dalla direzione opposta. Entrambi i mezzi dovevano imboccare la stradina che conduce alla zona di Fosso Palazzo. Nell'urto la moto è stata sbalzata lontano, sulla corsia opposta, piombando sotto un camper, condotto da un avvocato 50enne di Recanati che si trovava a passare, diretto nelle Marche dopo le vacanze. Il caravan ha travolto e ammazzato il giovane, rimasto lì sull'asfalto in una pozza di sangue. Mentre il cellulare, con i familiari che lo cercavano, continuava a squillare insistente. I mezzi sono stati sequestrati. Sull'accaduto c'è un fascicolo della Procura di Lanciano.
PUNTO MORTALEL'impatto letale è avvenuto a duecento metri dal luogo dove il 2 agosto scorso, in uno scontro tra una Fiat Punto e una Polo, è deceduto Andrea Lamanda, 44 anni, imprenditore edile e artigiano di Palmoli, nel Vastese. Immediati i soccorsi per Pasquini. Dopo l'ambulanza, è stato fatto arrivare anche l'elicottero del 118 che però non è neppure atterrato, perché per lui già non c'era più niente da fare.
I COLLEGHI, LA FAMIGLIA
Era dipendente della società di trasporto Sangritana di Lanciano. «Era premuroso, dolcissimo, cordiale, gioviale»: così lo ricordano in tanti. Una famiglia, la sua, già devastata da lutti: nel 2013 suo padre, Franco, fu ucciso nei boschi per errore, durante una battuta di caccia al cinghiale. «Nonostante ciò - raccontano gli amici - lui era un appassionato di caccia». Fabio lascia anche la mamma, Maria Grazia Bellisario, il fratello gemello Luca e l'altro fratello, più grande, Dario.
L'INTREPIDALascia inoltre un vuoto nel mondo dello sport. Era un cestista dell'Intrepida Basket di Ortona, società che ha listato a lutto la propria pagina Facebook e che in un post scrive: «Siamo distrutti dal dolore. In questo momento c'è solo tristezza ed amarezza oltre alle lacrime che proprio non riusciamo a trattenere...Ciao Capitano». Cordoglio anche dalla Federazione italiana pallacanestro regionale che, sempre sui social, scrive: «Un tragico incidente priva l'Abruzzo del basket di Fabio Pasquini. Ora capitano dell'Intrepida Ortona ha iniziato a giocare nel Lanciano Basket arrivando fino al campionato nazionale di serie B. La sua carriera è trascorsa anche a Chieti, Torre, San Vito, San Salvo e nell'Azzurra Basket di Lanciano». I funerali martedì alle 10,30 a Treglio.