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Data: 17/08/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

Salario minimo, 200 mila firme Le opposizioni esultano. Renzi: fuffa. I dubbi dell’economista Boeri: «Perché 9 euro l’ora?» «Il loro è un imbroglio. Serve una soluzione che sia davvero per tutti» Foti: agiremo in fretta contro il lavoro povero

Il giallo sulle doppie mail.


ROMA Il salario minimo tiene banco. La petizione lanciata per raccogliere le firme sulla proposta delle opposizioni di fissare a 9 euro la paga oraria ha raggiunto le 200 mila firme in pochi giorni. Del tema, in realtà, si riparlerà non subito: alla Camera la proposta è stata rinviata al 29 settembre, mentre la premier Giorgia Meloni ha incaricato il Cnel di elaborare una controproposta entro due mesi.

Il primo a esultare è il leader di Azione, Carlo Calenda: «Grande risultato, il Paese è con noi». Ma proprio a lui risponde l’ex sindacalista e deputato Giuliano Cazzola: «Mi meraviglio di Calenda che si è messo a raccogliere le firme». Ricorda Cazzola che «la Cgil, in risposta al Jobs act, raccolse su un progetto demenziale più di tre milioni di firme. Se il Parlamento avesse approvato quelle norme saremmo un Paese di pastori». Per la raccolta di firme esulta il pd Arturo Scotto, che ci legge «il segno di una ritrovata vitalità delle opposizioni. Non è una bandierina ma una necessità che attraversa la carne viva di milioni di lavoratori». La ex sindaca di Torino, Chiara Appendino: «Questo governo ha negato per mesi il dramma e questo significa intervenire in modo tardivo sugli extraprofitti, smantellare il reddito di cittadinanza, dire no al salario minimo». Ma Carlo Canepa, il responsabile editoriale di Pagella Politica, su X scrive: «Ho usato un servizio gratuito per la creazione di un’email temporanea e ho firmato due volte a favore». L’unico partito dell’opposizione che non aveva condiviso la proposta era Italia viva. E Matteo Renzi ribadisce: «Puoi aumentare i salari solo se riduci le tasse sul lavoro. Tutto il resto è fuffa». Dalla maggioranza, Lino Ricchiuti (FdI) ritiene che «agire sul cuneo fiscale è il miglior intervento». Mentre il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, scuote la testa: «La sinistra parla di salario minimo e poi spinge per un’immigrazione incontrollata che a creare manodopera a basso costo». Sull’argomento, anche l’economista Tito Boeri: «Ci sono settori in cui la contrattazione collettiva non è stata sin qui in grado di contrastare l’eccessivo potere dei datori di lavoro. Sono i casi tipici in cui il salario minimo può migliorare le condizioni di chi già lavora e aumentare l’occupazione». Anche se «il Cnel deve ovviare a un problema: mancano basi statistiche per decidere a quale livello fissare il salario». Perché «è sbagliato che debba essere pari a 9 euro senza riscontri oggettivi». Boeri interviene anche sulla vicenda Mondialpol a cui la Procura di Milano ha revocato l’amministrazione giudiziaria dopo la scelta di aumentare i salari degli addetti alla vigilanza: «Non può essere la magistratura ad affrontare un tema di questo tipo» perché «interviene a macchia di leopardo, rischia di avere effetti distorsivi sulla concorrenza».

 

«IL LORO È UN IMBROGLIO. SERVE UNA SOLUZIONE CHE SIA DAVVERO PER TUTTI» FOTI: AGIREMO IN FRETTA CONTRO IL LAVORO POVERO

Roma Duecentomila firme per il salario minimo a 9 euro. Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera, lei cosa ne pensa?

«In 4 milioni firmarono contro il Jobs act. Se illudi che basta una firma tutti firmano. Non a caso la Costituzione vieta referendum contro le tasse. In più c’è la truffa».

Che truffa?

«Si firma per il salario minimo “subito”. Ma nella pdl dell’opposizione c’è scritto: in vigore il 15 novembre del 2024. E non è finanziato: sono previsti benefici a favore delle imprese ma si demanda alla legge di Bilancio di reperirne i fondi. Dov’è il “subito”?».

Non è urgente alzare il salario minimo a 9 euro?

«Tutto subito è un retaggio del ’68 dei comunisti mal maturi. Agiremo più in fretta dell’opposizione: ci ha messo 240 giorni a far la sintesi delle 5 proposte presentate. Poi ottenuto l’esame dell’Aula pretendeva che in 16 giorni dicessimo sì. Per imporre il pensiero unico occorrerebbe almeno non perdere le elezioni».

Loro dicono che voi idee non ne avete. È così?

«Noi vogliamo una soluzione che preveda il salario minimo attraverso l’estensione dei contratti in essere anche a quelli pirata. Erga omnes: incluso il lavoro domestico (posticipato a tra un anno nella loro proposta). E che guardi all’intera situazione del lavoro povero. In commissione è stata illustrata per mesi da esperti, molti erano contrari al salario minimo per legge. Anche Boeri. Non so se Schlein, con il suo 80% di assenze in Parlamento, l’abbia saputo».

Ma voi avete idee concrete?

«La prima è la contrattazione collettiva. Ma anche verificare i falsi stage per combattere il lavoro nero, abolire gli appalti al massimo ribasso, intervenire contro le cooperative spurie che fanno concorrenza a quelle sane».

La tassa sulle banche?

In sede di conversione si vedrà se migliorare

il testo

oppure

i tempi

in cui sarà pagata

Sui salari troppo bassi deve intervenire il giudice?

«No, vanno rinnovati i contratti collettivi alla scadenza. Alcuni fermi da 10 anni. Il Pd è stato al governo ma mi è parso più interessato alle privatizzazioni di asset strategici».

Sui prezzi non ha funzionato l’intervento del governo?

«Il governo ha a cuore i più fragili. Ha finanziato la social card e previsto “Dedicato a te”. E a ottobre è previsto il blocco dei prezzi di alcuni beni alimentari in accordo con la distribuzione. Ma in un libero mercato è difficile intervenire per legge come mostra l’alzata di scudi delle compagnie aeree. E l’inflazione è un problema europeo».

Il prelievo sui maxi profitti delle banche è stato un intervento socialista?

«I titoli Unicredit in un anno sono aumentati del 128%, BPM +68%, Bper +59. Se i tassi salgono per chi chiede un prestito ma sono fermi per i conti correnti c’è qualcosa che non va. Sul socialismo mi sembra che il Pd si sia occupato più di occuparle le banche che di vigilarne l’efficienza. E non è un contributo per sempre. Il governo Draghi lo fece con il settore energetico».

FI mostra malumore.

«In sede di conversione si vedrà se migliorare il testo. Ogni tutela del ceto debole è un’opera meritoria. Come con le imprese che non dovranno ricorrere alla cassa integrazione a settembre».

I soldi serviranno per chi ha visto il mutuo aumentare?

«Non solo. Vogliamo rendere strutturale la diminuzione del cuneo fiscale. E nessuno dice che l’aumento dei tassi colpisce anche il bilancio dello Stato. Vi sarà una maggiore spesa. Ma il nostro obiettivo resta il rinnovo dei contratti pubblici scaduti, come quella della sanità».


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