Data: 10/05/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Roma-Pescara, dai sindaci ancora critiche al tracciato. Rfi conferma il progetto di potenziamento ritenuto carente da numerosi primi cittadini. Intanto Marsilio da Ancona insiste sulla priorità dei treni per la Capitale
Chieti, Manoppello e S. Giovanni Teatino impugneranno davanti al tar il via libera ambientale ai lavori L'AQUILA Mentre a Roma, in occasione della conferenza di servizi convocata da Rete ferroviaria italiana (Rfi), i sindaci hanno ribadito il loro «No» al progetto di fattibilità tecnico economica della linea ferroviaria Roma-Pescara, per i lotti 1 e 2, il presidente della Regione, Marco Marsilio, in un convegno sul tema che si è svolto ad Ancona, ha confermato il parere favorevole dell'Ente. Un «Sì» che, come sottolineato dal governatore abruzzese, racchiude una «grande responsabilità». Marsilio ha poi chiamato la società civile alla mobilitazione, perché «la frontiera della civiltà, dal Far West in poi, è sempre stata caratterizzata dall'arrivo della strada ferrata, dove arriva la ferrovia - ha detto - arrivano civiltà ed economia». Intanto alcuni rappresentanti del Comitato intercomunale sulla velocizzazione della linea, Comferr, che si è espresso contro il raddoppio della Roma-Pescara (lotto 1 e 2) hanno incontrato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini durante la manifestazione elettorale di Silvi. Il ministro si è detto disponibile a valutare le tesi e le richieste del comitato e ha ricevuto un dossier sulle proposte di variante al tracciato progettato da Rfi.
I COMUNI - I Comuni di Chieti, Manoppello e San Giovanni Teatino hanno invece confermato la volontà di procedere con il ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro il decreto del 5 aprile scorso del ministero dell'Ambiente, con il quale è stato espresso giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto. Parere che di fatto dà il via libera alla realizzazione dell'opera. «Non c'è stata alcuna apertura: Rfi va avanti sulla sua strada mortificando i territori - ha dichiarato il sindaco di Manoppello, Giorgio De Luca - Le contestazioni procedurali e progettuali rappresentate dal Comune sono rimaste prive di riscontro, per cui ci vedremo costretti a percorrere tutte le azioni impugnative consentite. Siamo dispiaciuti e delusi. L'ipotesi progettuale Variante Interporto, ribadita nuovamente, è rimasta inascoltata, come pure le nostre valutazioni sulle soluzioni prospettate da Rfi, a nostro avviso carenti. Riscontriamo che è stato compreso l'errore originario sulla viabilità, tanto che Rfi si è impegnata, anche su richiesta della Regione, a realizzare un nuovo sottopasso prima di qualsiasi altra opera. Proprio lo stralcio dal progetto della vecchia viabilità dimostra la correttezza di quanto ripetuto dall'inizio della procedura autorizzativa, che mitiga però solo in parte il danno e che non risolve tutti i problemi che abbiamo sollevato. Questo atteggiamento di chiusura ci costringe, pertanto, ad assumere decisioni che non potranno che essere quelle delle battaglie legali». Il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, ha ribadito «la ferma opposizione al progetto originario» da parte del Comune: «Durante l'audizione abbiamo sottolineato come, nelle fasi del dibattito pubblico, fosse sembrato che l'ipotesi di variante potesse avere i requisiti per essere considerata ed evitare così la devastazione e l'inquinamento che l'attuale stesura progettuale provocherà sulle porzioni dei territori interessati. Alla conferenza di servizi - ha spiegato - abbiamo voluto ribadire la delusione amministrativa e politica dei sindaci».
POLITICA - Da Ancona il presidente Marsilio, nel sottolineare come la politica abbia dovuto assumere «la capacità, l'onere e il coraggio, anche sfidando l'impopolarità» per poter concludere un progetto di vasta area di cui il governatore ha riconosciuto «strategicità e importanza», ha riaffermato con forza la propria posizione: «Dobbiamo recuperare la centralità del cittadino e di ogni impresa, ovunque sia insediata, che ha diritto di avere lo stesso terreno di competizione, le stesse opportunità che hanno altri. In Italia negli ultimi 30 anni abbiamo assistito allo sviluppo della rete, con treni che viaggiano a 300 chilometri all'ora - ha aggiunto - Dalla fascia Adriatica possiamo accettare di arrivare secondi, ma non di non arrivare mai. Possiamo accettare che la priorità sia stata data alla fascia più sviluppata del Paese, ma ora tocca a noi. Credo che questo sia il nostro momento». Nel corso del convegno Marsilio è tornato a parlare dei pareri contrari: «Voglio far presente che come autorità regionale, quella che esprime il parere più rilevante nella Conferenza dei servizi, abbiamo dato un parere favorevole - ha dichiarato - Avevamo la responsabilità di dire "Sì", ma anche di fornire una intesa dopo aver portato avanti il negoziato. Credo che siano state date tutte le risposte possibili».
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