ROMA I tram di Roma andranno a passo d'uomo. Tra i 10 e i 5 chilometri all'ora. Colpa dei pantografi sfasciati e di carrelli e binari usurati. Risultato: sulla rete tranviaria della Capitale scattano i limiti di velocità. Una misura necessaria in attesa degli interventi di manutenzione. In un documento interno dell'Atac vengono elencate le nuove disposizioni sulle sei linee di tram che attraversano la città e servono quadranti importantissimi da piazza Vittorio a Trastevere alla Tiburtina. I conducenti dovranno rispettarle alla lettera. Anche perché, per tutte le nuove disposizioni adottate, viene specificato che «sarà predisposta apposita sorveglianza per vigilare su quanto stabilito».
In questo caso però, i conducenti dovranno prestare la massima attenzione non tanto per gli accertamenti. Piuttosto, per assicurare i viaggi in sicurezza con i tram che dovranno viaggiare a bassa velocità anche per non rischiare di deragliare. Una questione, quella degli interventi da programmare, già finita sul tavolo della commissione Mobilità che si è riunito lo scorso primo febbraio. Per il momento dunque si viaggerà nei punti più critici, da 10 chilometri orari fino «a passo d'uomo, 5- 6 chilometri orari». Come precisano i tecnici nelle nuove disposizioni operative e già inoltrate ai direttori. Documenti corredati da planimetrie e,
appunto, dalla velocità aggiornata.
LA MAPPA I nuovi limiti sulle cinque linee dei tram romani sono stati già attivati. Il provvedimento è arrivato dopo una lunga analisi di periti e tecnici della municipalizzata ai trasporti. Hanno quindi individuato lungo i binari, i punti più a rischio.
Quindi sono stati segnalati, per esempio lungo la Linea 5 (tra Centocelle e la stazione Termini), i 12 tratti dove il viaggio dovrà rallentare rispetto ai 30 chilometri orari previsti. Quindi velocità minima su scambi, incroci e lungo l'anello tranviario di Porta Maggiore. Sulla Linea 8 (Trastevere) il limite di 10 chilometri orari è all'altezza di Circonvallazione Gianicolense, nel tratto compreso tra la fermata Belli e Largo Arenula. Ancora lungo i binari della Linea 14, che attraversa la via Palmiro Togliatti. Dove si scende dai 25 chilometri orari, tra la fermata Farini e quella di piazza Vittorio Emanuele II, ai 10 tra le fermate Porta Maggiore e Caballini. E ancora, sempre velocità contenuta, tra le fermate Prenestina e Togliatti.
Infine sulla Linea 19 che attraversa Villa Borghese, come si legge, si viaggia «a passo d'uomo» lungo via Ulisse Aldrovandi e al 10 chilometri orari fino a viale Gioacchino Rossini.
LA LINEA FANTASMA La nuova disposizione sarà perciò operativa fino a nuovo ordine. Quando cioè, si procederà con i lavori di manutenzione. Ma i tempi potrebbero essere lunghi. Come per la Linea 2, nel quartiere Flaminio.
Il tram fantasma da fine novembre. Quando sono stati annunciati gli interventi e, di fatto, non ancora partiti. Con il trasporto su ferro ormai sostituito da quello su gomma.
La municipalizzata ai trasporti ha infatti provveduto ad attivare i bus navette per garantire i collegamenti del quartiere. Ma sui tempi di riattivazione della linea non si hanno ancora notizie certe. Lo stop si era reso necessario per consentire la sostituzione delle rotaie, nuovi impianti anti-stridioe sistemi anti- vibranti. Lavori urgenti per garantire la sicurezza ai viaggiatori. E per evitare incidenti come quello che era avvenuto all'altezza di piazza dei Carracci. Quando, il 2 giugno del 2019, il treno era deragliato. In quel caso, secondo le indagini di Atac, si era trattato di un malfunzionamento dello scambio di rotaia.
Dagli autobus in fiamme alla metro “a singhiozzo” Il trasporto è un’odissea
ROMA Flambus, metro a singhiozzo e stazioni off limits: sono ancora molti i nodi da sciogliere nel sistema dei trasporti della Capitale. Mentre procede a rilento il concordato fallimentare. Il piano di rientro studiato nel 2017 per salvare dalla bancarotta Atac che sta procedendo tra «significativi ritardi e criticità », come scrivono i commissari. FLAMBUS L’ultimomezzo finito nello sfortunato elenco dei “flambus”è dello scorso 15 gennaio. A Primavalle un bus della linea 916 ha preso fuoco mentre era in servizio. Il primo del 2021 che si aggiunge alla drammatica stimadell’anno precedente. Quando sono finiti divorati dalle fiamme 28 mezzi della flotta. Mentre sulla lunga catena di episodi del 2019 la Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Per i 23 flambus del 2019, i giudici capitolini hanno aperto un fascicolo d’inchiesta per incendio colposo, disastro colposo e attentato alla sicurezza. Nel mirino dell’inchiesta ci sono ora 12 funzionari che dovranno presentare le carte su lavori di manutenzione e commesse per i pezzi di ricambio.
RITARDI E CHIUSURE Disagi e rallentamenti si registrano anche sul servizio della metropolitana. La causa? Interruzioni dovute a guasti della rete: l’ultima del primo febbraio, quando per tre ore 13 stazioni della Linea A sono rimaste bloccate. E poi ci sono i lavori programmati, previsti nel concordato fallimentare ma in ritardo. Nello specifico gli impianti delle scale mobili arrivati a “fine vita”. Interventi partiti ma che procedono a rilento. Così come si legge nella lettera di sollecito inviata dai tre giudici fallimentari ai vertici dell’azienda. Perciò, dallo scorso 29 novembre, resta chiusa la stazione Policlinico della Linea B. Una chiusura per consentire la sostituzione delle scale mobili. Ma i lavori sono ancora in corso e da quanto accertato sono state sostituite «sole due scale mobili su 4, di conseguenza non sarà possibile riaprire la stazione per mancanza dei necessari moduli di emergenza». Ancora interventi, che rientrano in un secondo contratto già stipulato e che prevede la sostituzione degli impianti anche nelle stazioni Castro Pretorio e Bologna con una durata di 334 giorni. Anche in questo caso però non mancano in problemi. Secondo le carte studiate dai tecnici, non è stato ancora sottoscritto il contratto. Di conseguenza la stazione resta chiusa e restano incerti i tempi per la riapertura. Infine i viaggi a “singhiozzo” e corse saltate a causa dei mezzi ormai vecchi e da sostituire. Con una riduzione del servizio, se la municipalizzata non interverrà sulla flotta, del servizio dell’11% per i viaggiatori.