Data: 12/07/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Riparte il vecchio treno della valle. Dopo 18 anni un convoglio torna tra i borghi della Val di Sangro Regione e Tua vogliono riattivare il percorso Trabocchi - monti. Ci vorranno ancora tempo e soldi. Applausi ai passaggi in paese
Giuliante: «Grandi potenzialità». Paolucci e D’Alessandro critici ARCHI Dopo 18 anni un treno torna a solcare la Val di Sangro, per circa 50 chilometri. Binari dimenticati, che tornano a rianimarsi, dopo l'abbandono e dopo essere stati liberati da una natura selvaggia. Partenza da Archi e arrivo, con velocità 15 chilometri orari, a Villa Santa Maria, che, alle 10 circa, accoglie il convoglio ALn 776 bicabina dell'azienda di trasporto regionale Tua. È solo un viaggio di prova tecnica, ma è festa per tanti piccoli centri. Per questa parte dell'Abruzzo è un evento eccezionale. «Abbiamo incrociato gruppi di cittadini, come a Pietraferrazzana, che al nostro passaggio applaudivano», dice il presidente della Regione, Marco Marsilio, appena sceso nella storica stazione di Villa, ristrutturata e tirata a lucido. Tra i pochi passeggeri, il presidente di Tua, Gianfranco Giuliante. Ad accoglierli, nel paese della cucina, che celebra l'occasione con un ricco buffet dell'Alberghiero e dell'associazione Cuochi Valle del Sangro, c'è il sindaco del posto Giuseppe Finamore e diversi altri primi cittadini del territorio. Il tracciato è quello che un tempo era segnato dal coloratissimo Treno della Valle, che ripartiva ogni Pasquetta da Lanciano e faceva capolinea a Castel di Sangro. Un progetto, quello di rivitalizzare la tratta, per cui si è battuto strenuamente l'ex presidente di Sangritana, Pasquale Di Nardo.
È un inizio, perché i tempi per ripristinare il servizio, a cominciare da quello turistico, sono lunghi: Marsilio parla di un anno. Il progetto finale è ambizioso e si deduce dalla scritta Mare monti neve che campeggia sul convoglio: riaprire la linea che dalla Costa dei Trabocchi passa per Lanciano, si inerpica verso il lago di Bomba e va, più su, tra i monti.
OBIETTIVI
«L'idea - aggiunge Marsilio - è di andare da Fossacesia a Castel di Sangro e Roccaraso, per poi collegarsi alla Sulmona-Carpinone». Con tre province coinvolte - Chieti, L'Aquila e Isernia - e 28 comuni attraversati. Di tempo ce ne vorrà e ci vogliono anche diversi milioni. «Ma le potenzialità - rimarca Giuliante - sono interessanti. La prima parte della linea verso Castel di Sangro è interessata da interventi di sicurezza, mentre l'ultima, tra Ateleta e Castel di Sangro, è al centro di un intervento di 14 milioni che verrà contrattualizzato entro fine ottobre». Nella zona di Quadri i binari non esistono più, furono fatti rimuovere. «Indispensabile attuare l'intero progetto - evidenziano in note diverse Silvio Paolucci, capogruppo Pd in Regione e Camillo D'Alessandro, deputato di Italia Viva - che come Giunta regionale di centrosinistra avevamo promosso, ottenendo 10 milioni di fondi Cipe e Cipes dai Governi Gentiloni e Renzi». «La linea messa alla prova - sottolinea Paolucci - può diventare un fantastico volano turistico. Però servono altri fondi». E D'Alessandro ricorda che «nonostante i finanziamenti lasciati in eredità, siamo in profondo ritardo».
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