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Data: 01/05/2021
Testata Giornalistica: PRIMO NUMERO
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Riforma trasporto pubblico, tutto fermo. Sindacati a Calenda: “Come mai ha cambiato opinione?”

I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Autoferro attaccano nuovamente la Regione Molise sulla gestione della riforma del trasporto pubblico locale e in particolare pungola l’assessora Calenda.

“Se il nuovo Assessore al lavoro Filomena Calenda ci avesse chiaramente svelato che alla base della propria posizione intransigente rispetto al bando di gara del trasporto pubblico locale e a quel doppio lotto verso cui, nel dicembre del 2019, si scagliò unitamente all’opposizione in Consiglio Regionale, si celava in realtà il desiderio legittimo e l’ambizione di assumere un ruolo e un incarico nella Giunta regionale, avremmo evitato di fare inutili proclami e comunicati, spiegando le nostre ragioni rispetto ad una riforma del trasporto locale quanto mai necessaria in Molise, basata sul superamento del regime concessorio a 29 aziende locali e all’individuazione di una nuova impresa che da sola sarebbe in grado di assicurare un servizio pubblico ai 300mila abitanti di questa regione ovvero a quella parte di essi che vorrebbe fruire di un dignitoso servizio di trasporto pubblico.

 Invece a distanza di un anno e mezzo dal quel consiglio regionale che bocciò il doppio lotto di gara a favore del lotto unico (auspicando peraltro che in esso potessero confluire anche i servizi di trasporto urbano di Campobasso, Isernia, Termoli e Larino), si è tornati al punto di partenza e non sapremo mai (aldilà del posto in Giunta) quali siano le ragioni che abbiano indotto l’Assessore Calenda, primo firmatario dell’allora emendamento a favore del lotto unico, a cambiare radicalmente opinione.
Ogni novità che sopraggiunge contribuisce a rendere più ingarbugliata la situazione. Ad intervalli regolari parliamo di bando di gara, di salari non corrisposti, di disservizi, di parco mezzi vetusto, di vendita dei biglietti a bordo o a terra, di debiti pregressi e risorse insufficienti, di fermate non a norma, di elettrificazione della linea ferroviaria, di stazioni (a norma!) di una metropolitana che non esiste, di un piano dei trasporti ignoto e misterioso per pendolari e lavoratori dei trasporti.
 Purtroppo la preziosa ed irrinunciabile “consulenza/collaborazione” di lavoratori e pendolari presenta un solo grosso problema, ed è quello che è gratuita! Il gioco dell’oca prosegue e al solito in Molise si torna al nastro di partenza con il rischio che la riforma del trasporto pubblico per vedere la luce, dovrà attendere ancora una volta le nuove elezioni”.

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