ROMA I fondi per il Sud confluiti nel Recovery Plan italiano finanzieranno investimenti nel Mezzogiorno. La lista è già pronta e Il Messaggero è in grado di anticiparla. Non solo. Il governo prova a rispondere e a rassicurare anche rispetto ai dubbi sollevati dalla Svimez e dal Servizio Studi della Camera dei deputati sull'effettiva addizionalità delle risorse. Nel prossimo documento di economia e finanza, fanno sapere dal ministero del Sud, sarà previsto il «reintegro» dei 21 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione prestati al Recovery. Questo, spiegano le stesse fonti, farà si che alla fine del periodo di programmazione, i fondi europei per il Mezzogiorno non saranno 73 miliardi ma 93 miliardi. Insomma, l'anticipo nel Piano italiano di ripresa e resilienza delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione, darebbe al Sud un doppio vantaggio: l'accelerazione della spesa e l'aumento delle risorse a disposizione. Ma come saranno utilizzati i 21 miliardi del Fondo di sviluppo e di coesione, l'80% dei quali in base alle regole europee dovrà essere destinato al Mezzogiorno? Cinque miliardi di euro, innanzitutto, saranno destinate alle opere ferroviarie per la mobilità e la connessione veloce del Paese. L'Alta velocità ferroviaria, insomma. Le regioni maggiormente interessate saranno Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia. Ciò avverrà mediante un utilizzo oculato di tratte convenzionali e dedicate, eventualmente integrate da interventi infrastrutturali di adeguamento della rete esistente, o anche, laddove necessario, dalla realizzazione ex novo di varianti e tratte integrative. Si considera come un obiettivo concretamente perseguibile quello di garantire a tutte le principali aree urbane dell'Italia peninsulare tempi di accesso a Roma non superiori a quelli oggi garantiti dal sistema AV sulla sua tratta di maggior lunghezza, ossia le 4 ore e mezza del collegamento Roma-Torino. Un altro miliardo e mezzo sarà investito sul capitolo del trasporto pubblico locale green, ossia il rinnovo delle flotte di autobus con veicoli elettrici. Circa 200 milioni di euro saranno destinati all'efficientamento energetico degli edifici pubblici collocati nelle regioni del Mezzogiorno. Ai porti del Sud saranno destinati 500 milioni di euro aggiuntivi, mentre una parte rilevante dei fondi, 3,4 miliardi di euro, saranno impiegati sul capitolo dell'istruzione e della ricerca. Di questi, 300 milioni saranno usati per potenziare l'offerta di alloggi per gli studenti; 500 milioni per il tempo pieno a scuola, una delle principali carenze del sistema scolastico meridionale.
IL GAP Ma ci sono anche 500 milioni in più per gli asili nido (anche qui il divario con il Centro Nord è elevato) oltre ad un altro mezzo miliardo di euro per il potenziamento delle scuole dell'infanzia (3-6 anni) e delle sezioni primavera. Sempre nel capitolo istruzione, è previsto un investimenento sempre di 500 milioni per il cablaggio delle scuole. E sono previsti altri 1,20 miliardi per le connessioni a banda larga. Per la sanità meridionale sono previsti 3,3 miliardi aggiuntivi, 2,5 miliardi dei quali per il potenziamento della rete territoriale. Tutti progetti che saranno inseriti nella prima delibera attuativa del Cipe già in preparazione.