Data: 29/04/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Ranieri: «A rischio i fondi Ue chiarezza su quelli del Pnrr»
L'AQUILA L'Abruzzo, come gran parte delle Regioni italiane, registra difficoltà nella spesa dei fondi europei. Alla fine dell'anno scorso, la spesa del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che in Italia vale in totale circa 36 miliardi di euro, certificata della Regione Abruzzo e rimborsata da Bruxelles era pari infatti a circa 153 milioni di euro su circa 275 milioni, pari al 56 % del fondo per il periodo di programmazione 2014-2020. Il dato, che emerge da un'analisi dei dati pubblicati sul portale Cohesion Data della Commissione europea che coprono l'andamento delle allocazioni fino al 31 dicembre 2022, pone l'Abruzzo al penultimo posto nella classifica nazionale. Alla Regione restano quindi da spendere e rendicontare entro la fine dell'anno 122 milioni di euro, risorse che altrimenti potrebbero essere perse.
Si registra un rallentamento anche per quanto riguarda l'assorbimento del Fondo sociale europeo, per il quale l'Italia dispone complessivamente di circa 23 miliardi: l'Abruzzo infatti appare in ritardo su questo fronte, attestandosi al terzultimo posto della classifica delle regioni italiane, con una spesa del 62% del fondo: 85 milioni sui circa 138 totali. È partita dunque la corsa contro il tempo per scongiurare il rischio di perdere fondi considerati sempre più preziosi per lo sviluppo del territorio. «La Regione Abruzzo ha di fatto poche risorse per poter mettere in campo politiche sociali, industriali e di sviluppo e le uniche risorse in questo senso sono proprio i fondi che arrivano dall'Europa - spiega Carmine Ranieri, segretario generale Cgil Abruzzo Molise - Perdere questa opportunità di fatto significa pregiudicare una possibilità di sviluppo per il nostro territorio».
IL TEMA - Per Ranieri si tratta di un «tema molto importante», perché le risorse europee «rappresentano oggi una leva fondamentale», per cui una volta persi «di fatto si pregiudica lo sviluppo economico e sociale della regione». Il segretario generale della Cgil parla poi di «una priorità assoluta dei fondi Ue», perché «il fallimento di questa politica porterebbe a grandi ritardi e quindi gravi ripercussioni in diversi settori». I fondi in arrivo da Bruxelles rappresentano quindi un'opportunità ma anche una sfida. « Ci sono Regioni che camminano molto di più della nostra da questo punto di vista e sono proprio quelle che riescono a svilupparsi meglio e ad essere più attrattive - prosegue Ranieri - Sappiamo che il bilancio regionale è limitato, del resto ogni volta che abbiamo provato a chiedere degli interventi la Regione ci ha risposto sempre che il bilancio ha dei limiti, e proprio per questo l'unica opportunità per riuscire a fare delle politiche economiche, industriali e sociali per il bene del territorio è rappresentata dai fondi europei. Se non siamo in grado di fare questo è chiaro che avremo delle forti limitazioni su tutte politiche pubbliche che possono aiutare in termini di valorizzazione e sviluppo l'Abruzzo».
In questo scenario si inserisce un'altra grande sfida che l'Abruzzo sta portando avanti: i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. «Su questa partita sarebbe anche utile capire come si stanno sviluppando tutti gli investimenti del Pnrr. Dobbiamo dire che non è stato dato seguito alle promesse del presidente della Giunta regionale di creare un tavolo per discutere del tema, non ci sono stati mai gli incontri tanto attesi - conclude - Raccogliamo quindi buchi anche su questo fronte e non siamo messi al corrente dell'utilizzo delle risorse del Pnrr, sorge in questi termini anche un problema di scarsa trasparenza. La condivisione e la collaborazione su questi temi è e deve essere fondamentale».
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