È stata fatta scendere dal bus perché sprovvista del biglietto: «Ma a quell'ora non ho potuto acquistarlo perché era tutto chiuso, come i tabacchi e la stessa Baltour, mentre l'edicola non li aveva», è stata questa la giustificazione di una ragazza teramana che lunedì pomeriggio, verso le tre, doveva far ritorno a casa a Colleatterrato.
In piena era Covid non ha potuto acquistare il titolo di viaggio a bordo, viste le ultime misure prese dall'azienda che, per evitare contatti, ha vietato al conducente di consegnarli. Il vigilantes a bordo ha chiesto conto alla ragazza che si è giustificata con il fatto che non poteva attendere un'eventuale apertura: l'addetto è stato inflessibile minacciando l'intervento delle forze dell'ordine o la redazione immediata di un verbale. Alla ragazza non è rimasto che scendere nei pressi della fermata di Viale Crispi.
Il sindacato boccia la condotta del vigilantes perché, asserisce, tali figure nella prima fase di emergenza avevano il compito prevalente di informare gli utenti, poi sarebbe iniziata la fare delle multe. Aurelio D'Eugenio, segretario provinciale della Filt-Cgil, bolla l'episodio come «vergognoso» e soprattutto «fuori luogo», in tempi di Covid: «Condanniamo quest'atto che sa di repressivo; in questi giorni la mobilità sarebbe dovuta essere d'aiuto e non rappresentare un ostacolo: la Baltour dovrebbe chiedere scusa alla ragazza per il comportamento del vigilantes, visto che è venuta a mancare la bigliettazione a bordo e lo stesso conducente che provvedeva a farli, ora col virus il servizio è venuto a mancare».