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Data: 28/05/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Raddoppio linea Roma-Pescara «Tocca alle Regioni decidere» Il senatore D'Alfonso: «Opera strategica, i soldi ci sono: Abruzzo e Lazio devono sedersi a tavolino»

E indica l'articolo della Costituzione che delega gli enti a definire la realizzazione delle reti di trasporto GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA RETE8 - GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA TVSEI -


PESCARA La soluzione per sbloccare un'opera «attesa da cinquant'anni» e che «resterà tale per cento anni» sta nella legge. Ne è convinto il senatore Luciano D'Alfonso, presidente della commissione Finanze in Senato che, Costituzione alla mano, ha deciso di «indicare una corsia preferenziale praticabile, per uscire dallo stallo che rischia di bloccare i due progetti di raddoppio e di velocizzazione della linea ferroviaria Pescara-Roma. Ci sono fatti incontrovertibili. Il primo è che abbiamo un grande bisogno di questa opera ferroviaria», ha sottolineato nella sua Officina. «Poi che dal 2016 abbiamo 1.556 milioni di euro. E poi ancora abbiamo un commissario governativo dotato di poteri straordinari, un soggetto progettista, Italfer che opera in regime di grande agibilità, una stazione appaltante di grande tradizione, Rfi e dei suoli comunali interessati dai cantieri che meritano più rispetto». Proprio per ascoltare le sollecitazioni che arrivano dai territori, ma al tempo stesso andare avanti con un'opera strategica e necessaria, secondo D'Alfonso le Regioni, Abruzzo e Lazio, devono prendere in mano la situazione, «non avere un atteggiamento rinunciatario, perché questa opera non va trattata con superficialità perché modifica l'assetto del suolo».Per richiamare in causa le Regioni, D'Alfonso si avvale della giurisprudenza. «L'articolo 117 della Costituzione al terzo comma precisa che i tracciati delle grandi reti di trasporto necessari alla nostra economia e le loro localizzazioni sono definiti dalle Regioni con atti formali, attraverso legislazione regionale o attraverso le intese tra Regioni prevalenti e il governo», ha chiarito. «La Corte costituzionale con sentenze dal 2003 precisa che l'intesa tra Regioni e governo sulle grandi opere ferroviarie è una compenetrazione tra interesse nazionale e regionale». È a partire da queste basi che per D'Alfonso spetta a Regione Abruzzo e Lazio sedersi a tavolino, individuare il tracciato e proporre l'intesa al governo. «Non è difficile trovare l'allineamento di tutti per rendere fruttuosa un'attività di cantiere, ma spetta alle Regioni decidere la localizzazione. Non è possibile che arrivi da Roma. Facciamo in modo che Lazio e Abruzzo attivino una comunicazione, e chiedano una intesa rinnovata al governo per trovare un tracciato. Le opere pubbliche quando sono rilevanti hanno bisogno del consenso delle collettività», ha concluso il senatore.

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