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Data: 22/02/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Raddoppio della ferrovia Pescara-Roma il Cipess pronto a stanziare 720 milioni

22 febbraio 2024 Il Messaggero 1
INFRASTRUTTURE
L'AQUILA Il passaggio tecnico era atteso e annunciato, ma il passo avanti è importante perché sostanzia gli annunci politici delle ultime settimane: 720 milioni di euro per il potenziamento infrastrutturale della linea ferroviaria Pescara- Roma verranno messi all'ordine del giorno della prossima riunione del Cipess. Il finanziamento servirà per il raddoppio dei primi due lotti della ferrovia che interessano le tratte Interporto d'Abruzzo-Manoppello e Manoppello-Scafa. È stato stabilito ieri nel corso dell'incontro preparatorio della prossima riunione del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) che sarà chiamata a mettere a disposizione effettivamente le risorse. «È stato un passaggio importante - ha commentato ieri il presidente della Regione, Marco Marsilio - in vista della prossima riunione del Cipess. Attendiamo la convocazione che dovrebbe essere comunicata nei prossimi giorni». Dunque non ci sono ancora date precise, ma una cosa è ormai certa: la dotazione finanziaria necessaria per velocizzare la tratta ferroviaria, al momento per quanto riguarda i primi due lotti, è reale e concreta.
La svolta tecnica è arrivata dopo due annunci di particolare rilievo. Il primo era stato quello della presidente del consiglio, Giorgia Meloni, lo scorso 7 febbraio all'Aquila: «È forse la più importante tra le infrastrutture che a voi servono - aveva detto la premier alla platea -. Nel Pnrr erano previsti 620 milioni, ma ci siamo resi conto che per le tempistiche del piano non sarebbe stato possibile terminare l'opera. Quindi con coraggio abbiamo stralciato il finanziamento, mettendoci a cercare altri fondi. Oggi abbiamo completato quel lavoro: la Roma-Pescara si farà e grazie in particolare al lavoro del ministro Salvini e del ministro Fitto, il governo ha individuato tutte le risorse che servono, a valere sul fondo di Sviluppo e Coesione, compresi gli ulteriori cento milioni che si sarebbero dovuti aggiudicare nel 2023». Parole a cui erano seguite, il giorno successivo, quelle del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini: «Ogni promessa è debito, abbiamo trovato i milioni necessari per cominciare i lavori, ce ne sono 700».
LA VICENDA
Lo blocco ufficiale dei fondi conferma, dunque, l'annunciata svolta. Sul tema, infatti, si era aperta un'aspra polemica quando, a luglio dello scorso anno, il governo aveva deciso di stralciare l'opera è stata stralciata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Le ragioni erano state spiegate già allora e sono state poi ribadite anche dalla premier Meloni quando è arrivata all'Aquila: le scadenze stringenti dettate dal piano avrebbero reso impossibile completare l'opera entro il 2026. E questo, di conseguenza, avrebbe messo a rischio l'esistenza stessa della dotazione finanziaria, che è stata così dirottata altrove. La maggioranza di centrodestra ha però sempre assicurato che il progetto sarebbe comunque andato avanti, cambiando esclusivamente la fonte delle risorse. Le opposizioni aveva duramente attaccato, sostenendo che l'opera non sarebbe stata realizzata, ma la visita all'Aquila del premier per la firma dell'Accordo di coesione e sviluppo tra governo e Regione (un'intesa da oltre 1,2 miliardi di euro complessivi) ha messo un primo punto alle discussioni sul tema.

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