Data: 30/05/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Produzione di idrogeno: un progetto innovativo per il futuro dei trasporti Nasce il parco tecnologico per sperimentare le nuove soluzioni Contributo di 6 milioni alle aziende Walter Tosto e Quality engineering
Le frontiere dell'innovazione e i nuovi bisogni energetici. Si muove da questi presupposti un progetto unico nel suo genere fondato sulla produzione di idrogeno da idrolisi dell'acqua per via termochimica, in simbiosi produttiva con la desolforazione di combustibili fossili. Parole complicate, forse, che però fotografano il futuro. In sostanza, questo progetto nato in Abruzzo servirà a coprire il fabbisogno di idrogeno nell'industria della raffinazione di prodotti del petrolio e del gas naturale. In futuro - l'accordo prevede di utilizzare questa nuova energia entro il 2028 - potrà consentirà la mobilità di autobus, camion, barche e treni. Artefici di questa rivoluzione tecnologica Quality Engineering e Walter Tosto, che hanno ottenuto un contributo pubblico di 6 milioni per realizzare il nuovo processo di produzione dell'idrogeno che costerà 24 milioni di euro.
IL PROGETTO Il progetto si articolerà in diverse fasi e prevede la definizione di uno schema di processo innovativo. La formulazione di nuovi catalizzatori, compreso il design innovativo dei reattori, posizionerà l'Italia ai vertici di questo tipo di ricerca e i processi industriali includeranno la selezione dei materiali compatibili con le condizioni operative critiche in presenza di fluidi corrosivi. Il design meccanico del processo della reattoristica delle tecnologie di lavorazione con saldature innovative, creerà un impianto pilota di taglia pre-industriale e la spesa programmata per la Walter Tosto supererà i 14 milioni di euro. La sperimentazione dell'impianto pilota verrà effettuata nel Parco scientifico-tecnologico d'Abruzzo e consentirà la validazione del processo anche in una configurazione che prevede l'energizzazione da fonti di calore ad alta temperatura, tipica di concentratori solari e impianti a fissione nucleare.
LE DUE SOCIETà Il direttore scientifico del progetto, l'ingegner Silvano Cimini, afferma che «le specificità delle due realtà produttive permetteranno di garantire tutte le competenze necessarie per il successo di questa azione di ricerca». Luca Tosto, consigliere delegato della Walter Tosto, e Alberto Santalucia, amministratore delegato della Quality engineering, capofila del progetto, dichiarano che «le organizzazioni delle rispettive imprese stanno collaborando in una fattiva strategia congiunta per lo sviluppo tecnologico del territorio abruzzese, convergendo con le politiche internazionali di transazione energetica».Ingegner Santalucia, quali vantaggi porterà all'Abruzzo? C'è un indotto che beneficerà del progetto?«Il progetto nasce in Abruzzo e vedrà occupata una ventina di ricercatori tra Walter Tosto e Parco scientifico archeologico, ma l'indotto si può moltiplicare perché le tecnologie che vengono sviluppate dal progetto saranno oggetto di industrializzazione sia in termini di capacità progettuale degli ingegneri che faranno parte della mia azienda, sia per le ricadute nella produzione delle tecnologie di fabbricazioni che riguardano la Walter Tosto. Ma soprattutto stiamo realizzando la struttura del parco tecnologico d'Abruzzo, in zona Salvaiezzi a Chieti, che già oggi rappresenta una delle installazioni uniche al mondo per quanto riguarda la capacità di sperimentare tecnologie su scala di pilota industriale».Oltre al fabbisogno di idrogeno nell'industria della raffinazione di petrolio e gas, questa nuova tecnologia riguarderà anche i trasporti. Può chiarire meglio l'utilizzo futuro?«Questa tecnologia approccia la produzione di idrogeno dall'acqua, ma in maniera molto intensa. La quantità di idrogeno prodotta non è limitata alla disponibilità dell'energia rinnovabile diretta del sole, ma è legata alla disponibilità di calore di scarto da processi produttivi. Noi produciamo idrogeno pulito dall'acqua e l'utilizzo futuro nei trasporti dipende dalla tecnologia di camion, auto e treni. Oggi è allo studio e uno dei principali problemi è la capacità di stoccare idrogeno in maniera sicura. Il serbatoio è l'elemento critico di queste tecnologie».
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