Data: 14/01/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Procura: A14, ecco le ragioni dei divieti L'ordinanza del gip di Avellino che blocca il traffico pesante sul viadotto del Cerrano. Ieri altri incolonnamenti per 10 km. Autostrade: «Viadotto sicuro A muoversi non è il terreno»
PESCARA Un'altra giornata di passione, quella di ieri, per chi si è avventurato sulle tratte abruzzesi dell'A14. Dieci chilometri di coda registrati nel pomeriggio prima dell'uscita di Città Sant'Angelo, per riduzione di carreggiata (già in mattinata erano stati segnalati rallentamenti sempre in uscita), oltre alla solita chiusura del casello di Roseto e al divieto di transito per i mezzi pesanti sul viadotto del Cerrano. E su disposizione della Prefettura di Pescara a causa del traffico intenso che si è riversato sulla viabilità ordinaria, è stato chiuso ai tir il bivio sull'A25 per l'A14 in direzione di Ancona, con deviazione sulla A24 in direzione Teramo. Ieri la società Autostrade per l'Italia ha consegnato una relazione al Ministero delle infrastrutture nella quale sono contenuti gli approfondimenti tecnici per la messa in sicurezza della tratta autostradale. Da quanto hanno riferito i sindaci di Silvi, Andrea Scordella, e città Sant'Angelo, Matteo Perazzetti, il Mit ha chiesto un po' di tempo per valutare il dossier, ma a decidere sarà la Procura di Avellino, che dopo l'incidente di Acqualonga ha disposto indagini e sequestrato viadotti in diverse regioni, Abruzzo compreso. Ieri, nel frattempo, l'Ansa ha pubblicato le motivazioni con le quali il gip di Avellino, Fabrizio Ciccone, ha disposto il divieto assoluto di transito ai mezzi pesanti sul viadotto Cerrano. «Le stampelle con cui è stato costruito il viadotto», si legge nel provvedimento, «hanno subito spostamenti tali da rendere le superfici contrapposte, in corrispondenza della mezzeria, schiacciate l'una sull'altra», mentre in «corrispondenza delle pile... sono presenti degli spostamenti in profondità dell'ordine di sette centimetri». Il provvedimento risale al 18 dicembre. Nel documento viene citata, tra l'altro, una nota che l'Ufficio ispettivo territoriale di Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva inviato alla Direzione VII Tronco di Autostrade per l'Italia. Nella nota, recita il provvedimento del giudice, «si segnala la presenza di un fenomeno di gravitazione che interessa i pendii in cui è ubicato il viadotto». E ancora: «Non avendo la Società Autostrade fornito valutazioni documentate e rassicuranti sul raggiungimento di adeguati standard di sicurezza, si impone necessariamente, ad avviso dell'Uit di Roma, l'applicazione di una restrizione della transitabilità dell'opera, consistente nel divieto di transito per i veicoli con massa superiore a 35 quintali in entrambe le carreggiate, intervento di contenimento». Tutto questo, scrive il gip di Avellino, anche tenuto conto delle «imponenti dimensioni del viadotto, alto ben 89,7 metri e con l'interferenza della sottostante presenza di una strada», e del «mancato rilascio dell'autorizzazione sismica al progetto di risanamento presentato da Aspi, che non consente di ritenere adeguati ai fini della sicurezza gli interventi provvisionali di messa in sicurezza ipotizzati da Aspi in assenza della prescritta autorizzazione sismica». Autostrade: «Viadotto sicuro A muoversi non è il terreno» la replica di aspi sul cerrano PESCARA Autostrade per l'Italia presenta oggi alla Procura della Repubblica del tribunale di Avellino il dossier sulla sicurezza dell'A14, lo stesso che ieri è stato depositato al Ministero delle infrastrutture e trasporti. E con il dossier, la richiesta di revoca del divieto dei mezzi pesanti sul viadotto del Cerrano. Attraverso una nota, Aspi risponde anche al documento pubblicato ieri dall'Ansa che riporta le motivazioni dell'ordinanza con la quale, il 18 dicembre, il gip ha disposto il divieto di transito ai mezzi pesanti sul tratto in questione. Nella nota della direzione di Tronco di Pescara di Autostrade per l'Italia, si precisa che «lo spostamento di 7 centimetri non si riferisce alle pile, ma allo spostamento massimo del terreno nei pressi della Pila 1 registrato dalla strumentazione nell'arco di 3 anni (2016-2018). Tale valore non si riferisce dunque alle pile del viadotto, che non hanno mai raggiunto movimenti attenzionabili nel periodo considerato». Una precisazione di non poco conto per la quale, in pratica, a muoversi non sarebbe il pilone ma il terreno circostante. Le rassicurazioni non si fermano qui: «Il viadotto», sostiene Autostrade per l'Italia, «e l'area ad esso sottostante sono costantemente monitorati dal punto di vista geotecnico e strutturale: sull'opera sono installati dei particolari sensori che, anche nell'ultimo anno, non hanno mai rilevato alcun tipo di movimento significativo».Inoltre, «a seguito di una verifica di sicurezza globale recentemente effettuata sul ponte e inviata al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti lo scorso 11 dicembre 2019, oggi (ieri per chi legge, ndr) sono stati inviati al Dicastero anche gli approfondimenti tecnici relativi alle fondazioni e alle cerniere, realizzati rispettivamente da un pool di esperti dell'università La Sapienza e dall'Istituto Italiano della Saldatura. Anche queste analisi hanno confermato la sicurezza statica della struttura».
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