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Data: 06/12/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Porti, un patto per entrare nelle reti Ue Giovedì 12 la firma dell'intesa tra il governatore Marsilio e Giampieri, presidente dell'Autorità portuale di Ancona

PESCARANel periodo 2014-20 l'Unione europea ha programmato tramite il Cef (Connecting Europe Facility, il principale strumento di investimento per i progetti di trasporto), circa 20 miliardi di euro per lo sviluppo di infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali. Nei successivi sette anni (2021-2027) il budget Ue su questo fondo salirà a circa 30 miliardi di euro: 24 miliardi per lo sviluppo dei corridoi trasportistici, 6,5 miliardi per il programma di Military Mobility (vedi servizio in basso), il programma per favorire la mobilità delle forze armate europee in caso di crisi.

L'INTESA. Da questo fiume di denaro l'Abruzzo è al momento escluso, perché nessuno dei corridoi europei tocca il nostro territorio. E' per questo che l'intesa che sarà firmata il 12 dicembre alla Camera di Commercio Chieti Pescara dalla Regione Abruzzo e dall'Autorità portuale di Ancona potrebbe rivelarsi importante. L'intesa è maturata nel corso di un incontro a ottobre tra il governatore Marco Marsilio e il presidente dell'Autorità portuale di Ancona Rodolfo Giampieri (che ha competenze anche sui porti di Ortona e Pescara, dopo che la riforma delle Autorità portuali li ha inseriti nel 2016 all'interno dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Centrale). Il 12 Marsilio e Giampieri firmeranno un testo nel quale vengono indicati tre obiettivi: l'inserimento di tutti i porti del mare Adriatico centrale nella rete core, cioè nei corridoi europei Ten-T; l'inclusione della rete ferroviaria e viaria adriatica nel corridoio Adriatico Baltico almeno fino al porto di Ortona (oggi il corridoio si ferma a Ravenna) e, se ci sono le condizioni fino a Bari; l'inserimento del porto di Ortona nella rete dei corridoi strategici (core) e globali (comprehensive), «in considerazione», si legge nella bozza dell'intesa, «della rilevanza militare dello scalo nell'ambito della prossima priorità Cef Military Mobility».

CORRIDOIO V. Nell'intesa si prende in considerazione, anzi si considera «fondamentale», lavorare per l'istituzione di una diramazione del Corridoio Mediterraneo (o corridoio V) che dalla Penisola Iberica porta ai Balcani. Oggi il corridoio collega i porti di Algeciras, Cartagena, Valencia, Tarragona e Barcellona nella Penisola Iberica, con l'Ungheria e il confine ucraino, passando per il sud della Francia, l'Italia settentrionale (attraverso la costruenda Torino-Lione) e la Slovenia, con una sezione in Croazia.

TRASVERSALITÀ. Nell'intesa Abruzzo-Ancona si recepisce la tesi sulla grande potenzialità economica della trasversalità intermodale Tirreno-Adriatico documentata negli studi di Antonio Nervegna ed Euclide Di Pretoro, sostenuta in questi anni da molte associazioni di impresa (Confindustria in testa), dai sindacati e da molti sindaci delle aree interne abruzzesi. Quella tesi prevedeva il passaggio dei porti regionali sotto l'Autorità portuale di Civitavecchia e lo sviluppo della direttrice trasversale Barcellona-Citavecchia-Ortona-Ploce. In questo caso è Ancona che, con la Regione, si fa promotrice del progetto. Ma cruciale resta il ruolo del porto di Civitavecchia, col quale Ancona sta già intensificando i rapporti con il progetto infrastrutturale viario del cosiddetto Quadrilatero.

BRUXELLES. Ora si tratterà di convincere Bruxelles, cercando di inserire l'Abruzzo (e le Marche) nella fase di revisione, in corso, dei corridoi europei. Nel documento, Autorità portuale e Regione si impegnano «anche disgiuntamente» a lavorare per questo progetto, nel quale viene incluso il porto di Vasto che oggi non fa parte dell'Autorità di sistema portuale. Dopo la firma del 12, il comitato di gestione dell'Autorità portuale di Ancona approverà una delibera specifica entro 40 giorni. Ma l'intesa resterà aperta: le due parti, infatti, sollecitano la partecipazione di altri enti e istituzioni. Poi non resta che conquistare la fiducia di Bruxelles. Ma non sarà facile.


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