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Data: 28/05/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Pilota morto all'Airshow investito da una cisterna ci sono altri due indagati. Sono gli amministratori delle società del mezzo pesante e dell'elisoccorso

LA TRAGEDIA
Sull'incidente che è costato la vita, sabato mattina, al co-pilota dell'elisoccorso del 118 dell'Aquila, Paolo Dal Pozzo, 41 anni, di Acqui Terme (Alessandria) e residente a Marina di Pietrasanta (Lucca), emergono, con il passare delle ore, altri due indagati oltre al conducente della cisterna di carburante, Massimiliano Cucchiella, 46 anni, dell'Aquila, assistito dall'avvocato Amedeo Ciuffetelli. Si tratta del suo datore di lavoro, Martina Silveri, 45 anni, anche lei dell'Aquila e dell'amministratore della società "Avincis Aviations Italia", Luigi Ambrosini, 48 anni, di Brescia. È bene ribadire che si tratta di avvisi di garanzia di natura tecnica per permettere ai tre indagati di partecipare (a loro garanzia) a tutti gli accertamenti che riguardano l'infortunio sul lavoro che ha causato la morte del pilota dell'elicottero, a cominciare dall'esame autoptico, il cui conferimento è previsto per oggi. Atto irripetibile che dà la possibilità agli indagati di valutare la possibilità di nominare loro consulenti di parte. L'autopsia verrà svolta dall'anatomopatologo della Asl dell'Aquila, Giuseppe Calvisi, presso l'obitorio dell'ospedale. La tragedia si è verificata durante la prima giornata dell'Airshow, pochi minuti prima del previsto sorvolo di prova delle Frecce Tricolori, in vista dell'esibizione vera e propria di domenica.
LE IPOTESI
Per tutti e tre gli indagati, il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo in concorso, in relazione alle presunte violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Non a caso le indagini sono portate avanti dagli ispettori della Asl. La Silveri figura come amministratore della Srl "Silvertech", la quale non avrebbe adottato le misure organizzative necessarie affinché il conducente della cisterna (che nel momento della tragedia non aveva una visuale completa) non si trovasse solo a fare manovra. Secondo il ragionamento del pubblico ministero Picuti, supportato dalle norme in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, la presenza di un'altra persona avrebbe potuto segnalare la presenza di pedoni, nel caso specifico, del co-pilota, rimasto invece investito e schiacciato. Ambrosini, dal canto suo, in qualità di datore di lavoro di Paolo Dal Pozzo, non avrebbe cooperato con le altre figure lavorative preposte ad attuare le doverose misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro come invece avrebbe dovuto fare. Per il pm, gli indagati si sarebbero resi responsabili di comportamenti connotati da negligenza, imperizia e imprudenza nel non aver osservato le norme in materia di sicurezza. Quella degli ispettori della Asl rappresenta una prima risposta all'attività investigativa che nei prossimi giorni vedrà l'esame approfondito dei faldoni di documenti acquisiti, tra cui contratti societari, appalti, piani di sicurezza e piani di emergenza che hanno riguardato i due giorni (di pubblico spettacolo) dell'Airshow. Parti offese nella vicenda, oltre alla moglie, sono la madre e le due sorelle del co-pilota deceduto.

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