Data: 16/02/2021
Testata Giornalistica: RETE8 |
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Pescara, presentato “Pendolaria 2021” di Legambiente: il trasporto ferroviario ai tempi del Covid”
Tra gli esempi positivi di mobilità sostenibile, le velostazioni dell’Abruzzo. Legambiente evidenzia come, grazie alle velostazioni, i pendolari possono raggiungere la stazione dei treni in bicicletta anziché in auto: come in Abruzzo, lungo l’intera costa, con i progetti Mo.ve.te (a partire da Silvi) e Costa dei TrabocchiMOB. In generale, il rapporto Pendolaria evidenzia passeggeri in crescita su treni regionali e metro nell’Italia pre-pandemia, ma con differenze importanti tra Nord e Sud. Arrivano i nuovi convogli, 757 finora, ma dal 2010 a causa dei tagli i viaggiatori sugli Intercity sono crollati del 45,9%. La mobilità urbana è la grande questione nazionale, perché può consentire di cambiare il futuro delle città italiane e renderle più vivibili ed attraenti. Gli ultimi dati legati alla mortalità dovuta all’inquinamento atmosferico indicano infatti come ogni anno nel nostro Paese siano oltre 50mila le morti premature dovute all’esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici come le polveri sottili (in particolare il Pm2,5), gli ossidi di azoto e l’ozono troposferico. Le scelte per fare del Next Generation EU la svolta nella mobilità sostenibile, secondo Legambiente, dovranno puntare sul raddoppio del numero di viaggiatori su treni regionali e metropolitane al 2030, recupero dei ritardi infrastrutturali nelle città, potenziamento dell’offerta di servizio ed elettrificazione delle linee ferroviarie al Sud. Per l’Italia è uno di quei treni che “passano una volta sola”, ma una buona parte del Paese rischia di attenderlo sul binario sbagliato: il Next Generation EU potrebbe rappresentare la svolta per un trasporto su ferro sostenibile, se le risorse europee disponibili fossero accompagnate da una chiara e puntuale visione di obiettivi, riforme e investimenti che da qui al 2030 guardino in primo luogo agli spostamenti nelle aree urbane e alla rete ferroviaria del Sud. Una visione che finora è mancata, come evidenzia il rapporto Pendolaria 2021: “Fino all’8 marzo 2020, data di inizio del lockdown, i segnali per il trasporto ferroviario erano positivi ovunque, con numeri in crescita dalle metro all’alta velocità. Ma con la pandemia, la riduzione degli spostamenti e le limitazioni al riempimento massimo per garantire il distanziamento, a pagare i disagi maggiori sono i pendolari delle linee peggiori d’Italia che, purtroppo, si confermano senza miglioramenti. Guardando alla situazione pre-Covid, i passeggeri sui treni AV di Trenitalia sono passati dai 6,5 milioni del 2008 a 40 milioni nel 2019: un aumento esponenziale (+515%), legato sostanzialmente a un raddoppio della flotta dei convogli ad alta velocità. Nel 2019, il numero di coloro che ogni giorno prendevano il treno per spostarsi su collegamenti nazionali era di circa 50 mila persone sugli Intercity e di 170mila sull’alta velocità tra le frecce di Trenitalia e Italo. Tuttavia, fuori dalle direttrici principali dell’alta velocità, la situazione del servizio in questi anni è peggiorata: per gli Intercity, l’offerta in termini di treni-km nel 2019 è scesa del 16,7% rispetto al 2010, così come il numero dei viaggiatori, crollato del 45,9%. “Nel dettaglio, – si legge nel dossier – il numero di viaggi giornalieri sui treni regionali è aumentato di circa 19 mila unità nel 2019 (un +0,6% rispetto al 2018), toccando quota 2 milioni e 938 mila, mentre un boom si è registrato per quanti utilizzano le linee metropolitane, con 270 mila viaggi in più al giorno nel 2019 (+9,7% rispetto al 2018), per un totale di oltre 3 milioni di spostamenti quotidiani nelle sette città in cui la metro è presente. Ma la crescita complessiva dei passeggeri nel trasporto ferroviario regionale nasconde differenze rilevanti tra le diverse aree del Paese e tra i gestori del servizio: se in alcune regioni, infatti, il numero degli spostamenti in treno è quasi raddoppiato tra il 2011 e il 2019, in altre si è assistito a un calo anche importante, tra esse Campania (-44%), Basilicata (-35%), Calabria (-25%), Abruzzo (-19%) e Molise (-11%)”. Sulle linee peggiori d’Italia, quelle che Pendolaria racconta da anni, la situazione è stata quanto mai difficile, con il sovraffollamento e il disagio per i pendolari. “Pendolaria 2021 – spiega Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo – fotografa la situazione del trasporto ferroviario ai tempi del Covid, ma focalizza l’attenzione sulle opportunità irripetibili offerte del Next Generation EU che, insieme ai fondi strutturali europei e agli investimenti nazionali, può rappresentare la svolta per la mobilità nel nostro Paese al 2030 Il Recovery Plan deve essere cambiato: oggi è una lista d’interventi, mentre il Paese ha bisogno di una visione del cambiamento che si vuole mettere in campo, per affrontare i problemi e migliorare l’accessibilità su ferro in ogni parte d’Italia e in Abruzzo, in modo da raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 fissati dall’Unione Europea al 2030 e al 2050. Emissioni alle quali il settore dei trasporti contribuisce per il 26% e che dal 1990 a oggi non hanno visto alcun calo. In tal senso, riteniamo un’ottima scelta la nomina di Enrico Giovannini alla guida del Dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti: siamo pronti a dare il nostro contributo per uno sviluppo sostenibile che guardi alle priorità del Paese”. Negli ultimi due anni (2019-2020) in Italia non è stato inaugurato nemmeno un chilometro di linee metropolitane. È aumentato purtroppo il distacco tra le città italiane e quelle europee, proprio laddove più rilevanti sono i ritardi: la dotazione di metro, tram e ferrovie urbane per i pendolari. Dal 2002 al 2018, i finanziamenti statali hanno premiato per il 60% gli investimenti in strade e autostrade, mentre tra 2010 e 2018 sono stati realizzati 298 km di autostrade e 2.479 km di strade nazionali, a fronte di appena 91,1 km di metropolitane e di 58,4 km di linee del tram. L’altro grande ritardo è quello infrastrutturale che interessa le regioni del Sud e l’integrazione delle diverse modalità di trasporto (aeroporti, porti, stazioni, interporti). Al Meridione ci sono meno treni in circolazione e più lenti, nonché il maggior numero di linee a binario unico e non elettrificate. Complessivamente, in Italia su 19.353 km di linee ferroviarie è a binario unico il 56,3%. Le buone notizie vengono dal rinnovo del parco treni circolanti: sono infatti 757 i nuovi convogli immessi sulla rete da Trenitalia e dagli altri concessionari, e sono 704 quelli programmati nei prossimi anni. “Al centro del Recovery Plan -sottolinea Legambiente – vanno messe scelte di mobilità al 2030 capaci di accelerare la decarbonizzazione e migliorare l’accessibilità. In tal senso, un ruolo di primo piano devono giocare proprio le aree urbane, dove avvengono oltre due terzi degli spostamenti delle persone. L’obiettivo deve essere incrementare il numero di viaggi al giorno su treni regionali e metropolitane, passando dagli attuali 6 milioni a 10 milioni entro il decennio. La mobilità urbana è la grande questione nazionale, perché può consentire di cambiare il futuro delle città italiane e renderle più vivibili ed attraenti”. Presente, all’appuntamento di Pendolaria a Pescara, anche il direttore dell’ARTA, l’agenzia che, con le sue 16 stazioni fisse (predisposte per il rilevamento delle concentrazioni di biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene e piombo), evidenzia la tendenza ad un graduale miglioramento della qualità dell’aria nella nostra regione. “L’Abruzzo – ha dichiarato Maurizio Dionisio, direttore dell’Arta, agenzia per la tutela dell’ambiente – rispetta sia il valore limite giornaliero del PM10 di 50 microgrammi/m3, sia il valore limite normativo della media annuale di 25 mg/m3 per quanto concerne il particolato fine PM2.5”. I dati forniti dalle numerose stazioni fisse, vengono integrati con quelli rilevati tramite campagne di misurazione temporanee effettuate dai mezzi mobili in dotazione ad Arta per approfondire le situazioni di possibile inquinamento a seguito di eventi imprevedibili come incendi o fenomeni di altro genere. Tanto è maggiore l’azione di monitoraggio, quanto è più efficace la prevenzione dell’ambiente e conseguentemente, la salvaguardia della salute umana. Pertanto, l’impegno da parte di Arta, tramite la sua capillare rete di rilevamento, è sempre stato massimo al fine di operare un’attenta e costante misurazione degli agenti inquinanti in atmosfera”. Il sogno dei pendolari: il treno che vorrei – Pendolaria 2021 propone anche 38 storie selezionate e molte altre consultabili sul sito dedicato al rapporto che raccontano le buone pratiche, esempi positivi riscontrabili a Nord come a Sud in tema di mobilità sostenibile. Molte riguardano le nuove velostazioni, grazie alle quali gli spazi in città vengono rigenerati e i pendolari possono raggiungere la stazione dei treni in bicicletta anziché in auto, come in Abruzzo a Pescara e lungo l’intera costa con la realizzazione dei progetti Mo.ve.te (a partire da Silvi) e Costa dei TrabocchiMOB. Il rifacimento delle stazioni, vedi Sulmona, e la nascita delle linee turistiche italiane, grazie all’entrata in vigore della 128/2018 che prevede l’istituzione di linee a uso turistico in 18 aree di particolare pregio naturalistico e/o archeologico del Paese. |
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