Data: 01/05/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Persi 10mila posti: la regione indossa la maglia nera in Italia Cgil, Cisl e Uil: «Anche noi oggi al comizio nazionale di Potenza per salvare il lavoro»
PESCARA L'allarme più forte, l'occupazione: nel 2022, l'Abruzzo si colloca all'ultimo posto tra le regioni italiane in termini di variazione percentuale degli occupati. In un anno ci sono oltre 10.000 posti in meno, con una flessione del 2%, a differenza da quanto avviene in altre regioni che hanno performance positive, come Puglia (+5%), Campania (4,1%), Emilia-Romagna (+3,3%) e Toscana (+1,4%). Non migliora neanche la disoccupazione. Il decremento registrato segna un passo più lento, pari al 3,3%, ben sotto il valore nazionale pari al 12,1%. E secondo Bankitalia, anche il ricorso agli ammortizzatori sociali si è mantenuto su livelli quasi quattro volte superiori a quelli del 2019, anno pre Covid.È in questo scenario che la nostra regione celebra oggi il 1° Maggio, che non può essere definita una festa. Cgil, Cisl e UlI di Abruzzo e Molise parteciperanno all'evento nazionale di Potenza, scelta come luogo simbolo delle difficoltà del Meridione dove oggi parleranno i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e PierPaolo Bombardieri.
LA CISL. «Noi ci saremo», dichiara dichiara Giovanni Notaro, segretario della Cisl Abruzzo Molise, «le preoccupazioni sono tante ma la sfida più importante è quello dello sviluppo dei nostri territori che lega il Pnrr ai Fondi di programmazione europea. A Potenza porteremo le nostre proposte nei confronti del governo nazionale e quelle presentate ai governi regionali di Abruzzo e Molise per ridare slancio alla crescita economica ed occupazionale».
LA CGIL. Per Carmine Ranieri, segretario della Cgil Abruzzo Molise: «È un 1° maggio di mobilitazione contro un governo che, proprio nella giornata dei lavoratori, si appresta a varare il decreto «lavoratori più poveri e più precari" visto che da un lato taglia i sussidi per chi non lavora o ha lavori saltuari e basso reddito e dall'altro consente alle imprese di creare più precariato». Mentre per il coordinatore regionale Filcams Cgil Abruzzo Molise, Lucio Cipollini, altro tema caldo è certamente quello del lavoro irregolare nel turismo, che dà all'Abruzzo la seconda maglia nera in Italia.«L'Ispettorato Nazionale del Lavoro», sottolinea, «ha condotto una "operazione di vigilanza straordinaria" nei settori del turismo e dei pubblici Esercizi. E i dati confermano quanto denunciamo da sempre: sul territorio nazionale, su 445 aziende controllate il 76% sono risultate irregolari. In Abruzzo, invece, delle 15 imprese oggetto di verifica, ben 14, sono risultate fuorilegge: il 93%, quindi molto di più della media nazionale. Certo», Specifica Cipollini, «si tratta di numeri ridotti rispetto alle migliaia di imprese che operano nel settore, ma rappresentano la punta dell'iceberg».
LA UIL. Si affida ai dati dell'Istat e alla loro corretta interpretazione il segretario regionale della Uil, Michele Lombardo, rimarcando i trend negativi sia per quanto riguarda lo spopolamento dell'Abruzzo, in particolare nelle aree interne, sia dell'occupazione e di settori in crisi, come l'agricoltura e l'industria. Anche per la Uil la sfida si concentra sui fondi comunitari e il loro impiego: «Chiediamo che le risorse della programmazione dei fondi strutturali, insieme a quelle del Pnrr e di Sviluppo e coesione che sono state attribuite all'Abruzzo, vengano spese per aumentare lo sviluppo economico, sociale e occupazionale dell'intera regione».
LA CONFESERCENTI. Sul taglio dei servizi si incentra l'appello di Confesercenti Abruzzo: «L'indagine nazionale condotta da noi e Swg», afferma il presidente regionale di Confesercenti Abruzzo, Daniele Erasmi, «rileva che il 36% delle nostre imprese ha difficoltà a reperire lavoratori, e dunque si appresta a tagliare i servizi riducendo anche la marginalità della propria azienda. In una realtà come l'Abruzzo, dove la stagionalità ha un impatto sul commercio delle zone turistiche, il problema si amplifica notevolmente: è necessario un cambio di rotta», invoca, «come la reintroduzione di voucher e job sharing semplificato».Per Lido Legnini, direttore regionale di Confesercenti, «Bisogna intervenire anche sul decreto flussi qualificando i lavoratori che arrivano dall'estero superando qualsiasi riserva ideologica che non dovrebbe più esistere nel dibattito politico». E conclude Sonia Di Naccio, responsabile dell'Ufficio Politiche del lavoro di Confesercenti Abruzzo: «Occorre che le istituzioni investano sulla formazione di qualità dei lavoratori», dice, «sia di chi si affaccia al mondo del lavoro sia di chi dal suo interno ha l'esigenza di aggiornare le proprie competenze».
LA POLITICA. Dal fronte politico si alza solo la voce del Pd che, attraverso il suo capogruppo, Silvio Paolucci, denuncia: «Un altro Primo maggio senza una legge regionale quadro che tuteli i lavoratori e detti norme precise anche per innovazione e sicurezza, senza norme che riducano il divario di genere in modo da agevolare competenze e professionalità femminili, e senza alcun incentivo per frenare la fuga dei giovani e la gravissima perdita di occupazione che l'Abruzzo registra. Questa non è una regione attiva», sentenzia, «e non è una regione per giovani. La mancanza di strategia ci porterà sempre più indietro e ci lascerà sempre più soli».
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