Data: 25/04/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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«Per completare la ferrovia investiremo altri 100 milioni» I finanziamenti del Pnrr, il presidente «Anche somme dal Ffc dell'Abruzzo» Intervista al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio D
Di Pangrazio convoca i sindaci Verrecchia: «Non è la soluzione» Il capogruppo Fdi: «La procedura sui treni è già avanzata» Manoppello ricorre al Tar Si procede a passo svelto, nonostante le criticità, sul progetto di velocizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara e si guarda allo sviluppo del territorio regionale utilizzando al meglio e nei tempi i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una sfida che la Regione non ha intenzione di perdere, come assicura il governatore abruzzese Marco Marsilio, che torna a fare il punto su una delle opere più attese in Abruzzo.
Sono 216,5 milioni i fondi assegnati all'Abruzzo dal Pnrr per progetti in ambito sanitario, quali sono le priorità?
«Il tema di fondo è realizzare una rete robusta di medicina territoriale: dalle case di comunità ai camper mobili che permettono di raggiungere anche i paesini di montagna per eseguire screening e fare diagnosi, la logica è quella di arrivare al cittadino per una Sanità di prossimità. L'obiettivo e la speranza è di avere un sistema tale che riesca anche a decongestionare i Pronto soccorso: se riusciamo ad avere luoghi dove h24, sette giorni su sette, sono presenti infermieri e medici per un pronto intervento, le piccole urgenze potranno essere filtrate e curate sul territorio. In questo modo forse riusciremo a salvare i Pronto soccorso dalla morsa asfissiante che li colpisce, tanto più in questa fase storica in cui la carenza personale è arrivata a punto critico per troppi anni di errori di programmazione».
Sul progetto di velocizzazione della Roma-Pescara quali sono le difficoltà riscontrate?
«Inizialmente sono stati finanziati con 620 milioni di euro 4 piccoli lotti, una somma che copre appena il 10% del fabbisogno complessivo di oltre 6 miliardi e parliamo di una stima attuale che potrebbe cambiare. I 4 lotti iniziali erano stati individuati, ma già dopo i primi mesi - quando era in carica il precedente governo - sono stati ridotti a due. Il commissario all'opera, Vincenzo Macello, si è reso conto che con la progettazione avanzata e l'aumento dei prezzi i fondi sul piatto non sarebbero bastati. Quindi non è una sorpresa che i fondi a disposizione avrebbero coperto solo i lotti 1 e 2: è notizia pubblica da un anno. In realtà neanche i 620 milioni bastavano e per questo abbiamo destinato al progetto altri 100 milioni, appena abbiamo avuto una prima destinazione dei fondi Fsc (Fondo sviluppo e coesione) 2021-2027».
Alla luce di questo, è a rischio l'esito entro i tempi previsti dal Pnrr?
« La Conferenza dei servizi si sarebbe dovuta chiudere a giugno, ma come è noto il ministero della Cultura e il ministero dell'Ambiente ci hanno messo altri 6-9 mesi per formalizzare i propri pareri e permettere a Rfi di fare controdeduzioni e modifiche progettuali per accogliere le prescrizioni e i pareri dei ministeri stessi. Oggi si pone un problema di capacità per Rfi, dal punto di vista della gestione dei progetti, di garantire l'esito entro il 2026. Tuttavia questo sul piano della realizzazione dell'opera è un falso problema, perché c'è la piena condivisione del governo, a partire da Giorgia Meloni con cui mi sono confrontato, insieme ai ministri Raffaele Fitto e Matteo Salvini. Fitto a breve presenterà la rimodulazione del Pnrr anche sulla base di questo: laddove Rfi dovesse dichiarare che non è in grado di rispettare i tempi del Pnrr c'è l'impegno preciso di trasferire questa copertura economica sui fondi Fsc nazionali e quindi l'opera andrà avanti».
Una copertura che riguarderà l'intera tratta?
«Sto lavorando con il governo per individuare le coperture anche sul resto del tracciato, almeno della parte ritenuta fondamentale: ci sono 3 tratte sostanziali la Roma-Avezzano, la Sulmona-Pescara e poi c'è la tratta centrale Sulmona-Avezzano. È chiaro che le tratte prioritarie sono quelle che vanno da Pescara a Sulmona e da Avezzano a Roma, che sono molto più trafficate. Stiamo studiando soluzioni e coperture per andare avanti. Nessuno rinuncia alla Roma-Pescara, per quanto sia complicata e difficile da realizzare abbiamo sempre portato avanti questo percorso. Giovedì al ministero ci sarà un incontro di approfondimento sul tema».
Di Pangrazio convoca i sindaci Verrecchia: «Non è la soluzione» Il capogruppo Fdi: «La procedura sui treni è già avanzata» Manoppello ricorre al Tar
L'AQUILA Mentre proseguono le interlocuzioni tra Regione e governo sul progetto di velocizzazione della tratta Pescara-Roma, i sindaci abruzzesi si dicono fiduciosi ma allo stesso tempo puntano il dito contro una scarsa condivisione con i territori, in particolare della Marsica. Accuse a cui replica Massimo Verrecchia, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale: «L'amministrazione regionale di centrodestra a guida Marco Marsilio si sta caratterizzando per la concretezza, lavorando incessantemente e portando a compimento opere e infrastrutture a lungo trascurate di primaria importanza per Avezzano e la Marsica. Attaccare sistematicamente il presidente senza alcun argomento fondato, pur offrendo a chi lo fa una facile visibilità, non solo non è la soluzione ai problemi, ma isola ancor di più, qualora fosse possibile, la città di Avezzano da ogni contesto istituzionale e politico, relegandola al binario morto in cui si trova».
Dalle aree interne della provincia dell'Aquila i sindaci, sotto la regia proprio del sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, chiedono maggiore coinvolgimento, giustificando tuttavia i ritardi accumulati nella formalizzazione del Comitato di monitoraggio sulla ferrovia, votato all'unanimità nel corso di un Consiglio comunale straordinario del 6 febbraio scorso, con il mancato incontro con il commissario Macello. «Bisogna che i progetti non vengano calati dall'alto ma modellati sulle esigenze dei territori - dichiara Di Pangrazio - Stiamo formalizzando il comitato di monitoraggio sui lavori che doveva partire proprio a seguito dell'incontro con Macello».
INCONTRI - Dopo i mancati incontri e a quasi tre mesi dall'annuncio della creazione "Comitato mai nato", ci sarebbe la svolta: «In settimana partiranno le lettere di convocazione per l'adesione al Comitato, allargato a tutte le forze politiche regionali e nazionali», spiegano dall'amministrazione di Avezzano. Nonostante la buona volontà dell'amministrazione tuttavia, a sbrogliare la matassa sarà la Regione: «Marsilio ci ha fatto sapere di aver conferito con il commissario e sarà lo stesso presidente a convocare i sindaci e tutti i soggetti interessati in una futura riunione, non ancora calendarizzata. Attendiamo fiduciosi, noi ci saremo ma ci aspettiamo anche che la filiera adottata e azionata non sia solo politica, ma istituzionale. Dal Governo si ascoltino gli amministratori, eletti dal popolo a tutela delle necessità e dei bisogni», conclude Di Pangrazio.
Al primo cittadino Verrecchia ricorda che «il 13 aprile, nell'incontro del presidente con il ministro Matteo Salvini e i tecnici di Anas e Fs Italiane presso il ministero delle Infrastrutture, Marsilio ha posto l'accento sulla questione del raddoppio Pescara-Roma, riguardo al quale i progetti stanno ricevendo i pareri necessari per andare in gara d'appalto».
Per il Comune di Manoppello è invece illegittima la decisione della Direzione Via del Ministero dell'Ambiente che ha espresso un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto di Rfi per il raddoppio della ferrovia Roma-Pescara. La decisione, pubblicata il 5 aprile scorso, riguarda i lotti 1 e 2, nella tratta Interporto d'Abruzzo-Manoppello e Manoppello-Scafa. Nei giorni scorsi, la giunta comunale guidata da Giorgio De Luca ha deciso di presentare ricorso al Tar.
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