Data: 19/10/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA |
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Pensioni, taglio oltre i 3.760 euro al mese Recupero dell’inflazione dal 32 al 22% per gli assegni più alti. Visco: momento difficilissimo, rischi straordinari
ROMA Il percorso parlamentare del disegno di legge di Bilancio 2024, approvato dal Consiglio dei ministri lunedì, comincerà al Senato, insieme con il decreto legge «anticipi». Ma mentre di quest’ultimo c’è un testo bollinato, per la legge di Bilancio bisognerà attendere diversi giorni per la messa a punto di varie norme. È il caso, per esempio, del pacchetto di misure previdenziali dalle quali dovranno derivare risparmi per 2,7 miliardi di euro nel 2024. Di questi, 1,5 miliardi non sono in realtà un risparmio, ma l’anticipo a quest’anno del conguaglio sulla perequazione delle pensioni al costo della vita, pari a 0,8%, che verrà pagato a novembre 2023 anziché a gennaio 2024. Il resto, 1,2 miliardi, arriverà in parte da un taglio dell’indicizzazione delle pensioni più alte. Le regole attuali prevedono la rivalutazione al 100% degli assegni fino a quattro volte il minimo (2.255 euro lordi), all’85% tra 4 e 5 volte il minimo, al 53% tra 5 e 6 volte il minimo, al 47% tra 6 e 8 volte, al 37 tra 8 e 10 volte e al 32% per le pensioni superiori a 10 volte il minimo (5.640 euro lordi al mese, 3.760 netti). Le nuove regole vedranno un leggero aumento, dall’85 al 90%, della rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, cioè fino a 2.820 euro lordi, e un forte taglio, dal 32 al 22%, di quella delle pensioni più ricche. Le fasce intermedie non dovrebbero essere toccate, ma non è detto. È confermata anche la stretta su Opzione donna e sull’Ape sociale, che dovrebbero confluire in un fondo unico per la flessibilità in uscita per i lavoratori fragili, con requisiti di accesso che salgono a 63 anni e 5 mesi d’età, con 36 anni di contributi per gli uomini mentre per le donne sarebbe richiesto un anno in meno, ma i dettagli ancora non ci sono e in ogni caso non si tratta di risparmi nel 2024 perché Opzione donna e Ape sociale, a legislazione vigente, scadono a fine 2023. Confermata la fine di Quota 103 che sarà sostituita da Quota 104: nel 2024, serviranno 63 anni d’età (non più 62) e 41 di contributi per poter lasciare il lavoro. Lo sciopero. Ieri la Cgil ha riunito l’Assemblea generale, che ha deciso la mobilitazione Il pacchetto di misure sulle pensioni ha scontentato tutti i sindacati, compresa la Cisl. La Uil, che dà un giudizio negativo su tutta la manovra, ha proposto alle altre due confederazioni di proclamare scioperi regionali. Ieri la Cgil ha riunito l’Assemblea generale, che ha bocciato la manovra e deciso la mobilitazione. Il segretario Maurizio Landini ha quindi scritto ai leader di Cisl, Luigi Sbarra, e Uil, Pierpaolo Bombardieri, proponendo manifestazioni e scioperi fino allo «sciopero generale». Ipotesi finora scartata dalla Cisl. Sul piede di guerra anche le opposizioni. Con Antonio Misiani, responsabile Economia del Pd, che parla di manovra «debole e inadeguata» e il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, che la definisce «vergognosa». La manovra è attesa anche al giudizio della commissione Ue e dei mercati. Ieri lo spread è salito a 205 punti contro i 200 del giorno prima. Il quadro geopolitico è quanto mai instabile. «Viviamo in un momento tragico, difficilissimo, con rischi straordinari davanti», ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, partecipando al comitato esecutivo dell’Abi. «Questi 12 anni non sono stati anni semplici, non ci siamo annoiati», ha detto riferendosi al suo mandato, giunto al termine. |
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