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Data: 12/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Pensioni, quota 100 in forse. Proroga per Opzione donna. L'anticipo introdotto dal precedente governo dovrebbe essere modificato. Si studia intanto l'assegno di garanzia per chi ha carriere discontinue

PESCARA Il cambio di governo porta un po' di agitazione nel campo pensionistico. I nuovi inquilini del ministero delle Finanze e del lavoro sono alle prese in queste ore con lo scoglio dell'aumento Iva da evitare e dunque stanno facendo i conti sui possibili risparmi da portare in dote a Bruxelles.

QUOTA 100. Sicuramente nel mirino dei contabili ministeriali c'è Quota 100, già varata in via sperimentale. L'anticipo di pensione a 62 anni con 38 anni di contributi pesa sensibilmente sulle casse dello stato e in via XX settembre si sta pensando di limitarne la durata stoppandola tra uno o due anni, o di ritoccarla in maniera più favorevole alle casse dell'Inps. Le ipotesi sul tappeto sono almeno due: intervento sulle finestre oppure l'introduzione dell'adeguamento automatico alla speranza di vita dei requisiti contributivi. In queste ore le dichiarazioni del governo sono piuttosto contraddittorie, ma bisognerà certamente aspettare il 15 settembre per avere un quadro più certo. A quella data infatti l'Inps comunicherà al Mef e al Lavoro le spese sostenute finora e quelle da sostenere in prospettiva per tutte le forme di agevolazioni pensionistiche varate a inizio anno.

OPZIONE DONNA. Questa misura dà la possibilità alle donne con 35 anni di contribuzione e 59 anni di età (59 per le autonome). Opzione donna dovrebbe essere di nuovo prorogata di un anno dopo la proroga prevista agennaio dalla legge di Bilancio del Conte 1. Va ricordato che la norma è molto favorevole ma particolarmente onerosa perché la pensione della donna viene calcolata interamente con il metodo contributivo.

PENSIONE DI GARANZIA. Questa misura era già nel programma del Pd. Interviene nei casi di carriere discontinue, particolarmente diffuse tra i giovani, e permette ai lavoratori di con almeno 20 anni di contribuzione una pensione di garanzia di almeno 750 euro al mese, di aumentare di 15 euro per ogni anno in più di contribuzione fino a un massimo di mille euro.

LE ALTRE IPOTESI. Nuove misure dovrebbero riguardare i cosiddetti lavori usuranti: l'allargamento del bacino e l'esclusione da eventuali aumenti automatici dei requisiti in base all'aspettativa della vita. Dovrebbe invece andare definitivamente in soffitta la cosiddetta quota 41, promessa dalla Lega. Ossia la pensione anticipata indipendentemente dall'età anagrafica a chi abbia raggiunto i 41 anni di contributi.

I SINDACATI. Intanto scendono in piazza i sindacati. Una manifestazione per chiedere un fisco equo sui pensionati dovrebbe tenersi «sabato 16 novembre al Circo Massimo». Così il segretario generale della Fnp Cisl, Gigi Bonfanti, a margine degli esecutivi unitari dei sindacati dei pensionati. Presto poi, fa sapere, «partirà una raccolta firme, con gazebo in tutt'Italia, per chiedere una legge sulla non autosufficienza». Intanto va registrata una dichiarazione dell'ex ministro Elsa Fornero. Secondo l'autrice dell'ultima riforma previdenziale, sarebbe perlomeno «doveroso dire con chiarezza che l'esperienza di quota 100 si chiude con il 2021. Un test per questo Governo» spiega «è dire le cose in modo chiaro e sincero. Non c'è stato l'impatto che si era detto sull'occupazione. Dica che questi interventi non saranno riproposti».


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