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Data: 13/09/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Pensioni col part-time Scivolo di due anni e sgravi a chi assume. Ecco il progetto del governo sulla staffetta generazionale. Urso: «C’è accordo con il Mef, misura nella legge di Bilancio»

ROMA Un pensionamento “part time”, che permetterebbe di di mezzare l’orario di lavoro negli ultimi due anni prima dell’uscta. O forse, secondo altre simulzioni a cui il governo sta lavoran do, anche nei quatto anni antece denti il pensionamento. E a frote di questo si consentirebbe l’assunzione “agevolata” di ragazzi under 35. Il progetto è quello della «staffetta generazionale». In sostanza uno scambio: si permet- te a un lavoratore vicino alla pensione di stare in azienda per la metà del tempo a fronte dell’as- sunzione di un giovane. Il lavoratore “anziano” poi, affiancherebbe il nuovo arrivato per “trasmettere” il mestiere. Ieri il ministro al Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato che la norma sarà in- serita nella prossima manovra di Bilancio.

IL PASSAGGIO «Avevamo proposto», ha spiegato il ministro, «una norma per consentire la staffetta generazionale, che permetta per due anni al pensionato di formare un giovane sotto i 35 anni, assunto con contratto a tempo indeterminato, e abbiamo dovuto rinunciare per mancanza di copertura finanziaria. Ma l’intenzione del ministero e delle ministero dell’Economia con cui la norma è condivisa», ha aggiunto, «è di riproporla ed inserirla nella manovra economica finanziaria». L’idea inizialmente era quella di partire con alcune mansioni tecniche legate al made in Italy e al- la manifattura, e limitate alle aziende con al massimo 50 di- pendenti, ma nella versione fina- le dovrebbe trattarsi di una norma generalizzata valida anche per i cosiddetti “colletti bianchi”. Un punto fondamentale, spiega una fonte diretta che lavora al dossier, sarà quello di garantire un costo «neutro» per l’azienda. Quello che l’impresa paga al vecchio e al nuovo lavoratore, non dovrà far aumentare i costi. Anche per questo le imprese che utilizzeranno la misura, potranno avere accesso agli sgravi contributivi per le assunzioni al Sud, quelli per le donne e per i Neet, i giovani che non si formano e non lavorano. Ci sarà da valutare i costi per lo Stato, se anche i contributi per i lavoratori che faranno da “tutor” ai giovani dovessero rimanere a carico delle casse pubbliche. Sempre secondo fonti tecniche al lavoro sul dossier, la misura non dovrebbe trovare ostacoli con la Commis- sione europea, perché centrereb- be il doppio obiettivo di ritardare il pensionamento completo e, contemporaneamente, darebbe un impulso all’occupazione giovanile e a quella femminile. Resta da capire a questo punto, se la staffetta generazionale possa essere anche sostitutiva di Quota 103, il pensionamento con 41 anni di contributi e 62 di età. Quest’ultima è una misura che in realtà non è stata utilizzata a pieno durante quest’anno. Archiviare Quota 103 permetterebbe di ri- sparmiare risorse che potrebbero essere impiegate su altre priorità del capitolo previdenziale, come l’aumento delle pensioni minime, o il rafforzamento del pacchetto per i giovani. Per gli under 35 c’è allo studio il riscatto super-agevolato della laurea e la possibilità di coprire i buchi nel passaggio da un lavoro all’altro o durante i periodi di formazione attraverso un «bonus contributi» a carico dello Stato. Il pacchetto previdenza sarà concretizzato soltanto dopo che l’Osservatorio previdenziale messo in campo dal ministro del lavoro Marina Calderone avrà terminato il suo compito. Il prossimo incontro dell’Osservatorio con i sindacati sarà il 18 settembre, e affronterà il tema della previdenza complementare mentre il 20 sarà consegnata alla ministra Calderone la sintesi delle proposte sul tavolo. Solo a quel punto si avrà un quadro più completo delle misure che potranno essere previste in attesa che la Nadef, che sarà approvata il 27 settembre, dia il quadro esatto delle risorse a disposizione


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