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Data: 15/03/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Pensioni, c'è una novità: quota 103 per tutto il 2024. Si va verso la proroga dell'uscita dal lavoro a 62 anni di età e 41 di contributi Manca l'accordo sulla riforma e il nodo da sciogliere è la copertura finanziaria

Proroga di un anno, fino al 2024, per Quota 103. Il Governo sta valutando la possibilità di estendere per altri dodici mesi la misura introdotta dal governo Draghi, che prevede l'uscita dal lavoro a 62 anni di età e 41 di contributi. Il nodo da sciogliere sono le coperture finanziarie. Tra le ipotesi allo studio dell'esecutivo c'è anche la prosecuzione nel tempo di Quota 41, che consente di lasciare il lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dall'età. Un'operazione che premia chi ha iniziato a lavorare da giovanissimo, i cosiddetti lavoratori precoci. Vediamo quali sono, al momento, le possibilità per accedere alla pensione.
CHI PUO' ANDARE IN PENSIONE I requisiti anagrafici, in molti casi, sono soggetti all'adeguamento delle aspettative di vita. Il prossimo incremento dell'età pensionabile legato alle speranze di vita era previsto nel 2023 ma, a fronte della frenata dovuta al Covid, non sono previsti scatti fino al 2026. Vuol dire che nel 2023 si va in pensione con i requisiti Fornero attuali. Per quanto riguarda la pensione anticipata ordinaria, in particolare, è stato il Decreto Pensioni 2019 a prevedere che i requisiti restassero in vigore fino al 2026: questo significa che potranno andare in pensione quest'anno tutti coloro che hanno maturato i requisiti nel 2022.
PENSIONE DI VECCHIAIA Per accedere alla pensione di vecchiaia si deve avere uno dei seguenti requisiti: 30 anni di contributi a 66 anni e 7 mesi per addetti a mansioni gravose e usuranti; 20 anni di contributi e 67 anni o 64 anni se si hanno i requisiti per la pensione anticipata contributiva; 15 anni di contributi per i quindicenni che possono accedere alla deroga Amato e 5 anni di contributi per chi ha 71 anni e rientra nel regime contributivo. A chi rientra nel sistema misto, viene anche richiesto di aver maturato, alla data di presentazione della domanda di pensionamento, un assegno previdenziale pari almeno a 1,5 volte l'assegno sociale.
PENSIONE ANTICIPATA Anche quest'anno la legge Fornero permette di andare in pensione anticipata ordinaria con un'anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e di 41 anni e 10 mesi per le donne. Per l'accesso alla pensione anticipata ordinaria è prevista una finestra mobile che fa slittare la percezione del primo rateo di pensione di tre mesi dalla maturazione dei requisiti. Ci sono, poi, altre forme agevolate di pensione anticipata, pensate per tutelare alcune categorie di lavoratori. Per gli addetti a mansioni usuranti è prevista la possibilità di andare in pensione anticipata con Quota 97,6 (somma di età e contributi), ovvero età minima 61 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi per i dipendenti e le dipendenti o con Quota 98,6 pari a 62 anni e 7 mesi di età con anzianità contributiva di 35 anni, per gli autonomi e le autonome.
OPZIONE DONNA La legge di Bilancio ha prorogato Opzione Donna per il 2023, a patto che le lavoratrici interessate abbiano maturato i requisiti (58/59 anni di età e 35 di contributi) entro fine 2022, ma ha ristretto la platea a solo tre categorie di potenziali beneficiarie: caregiver familiari di conviventi disabili o non autosufficienti; invalide almeno al 74%; dipendenti in esubero o licenziate da aziende per le quali è stato aperto un tavolo di crisi. Per quest'anno, inoltre, il requisito anagrafico è di 60 anni di età con sconti per le donne con figli, un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni, e un' eccezione per le dipendenti o licenziate da aziende in crisi, il cui requisito anagrafico è fisso a 58 anni a prescindere dal numero dei figli.
APE SOCIALE È la pensione agevolata che consente di lasciare il lavoro con almeno 30 anni di contributi (per i lavoratori che svolgono lavori gravosi ne servono almeno 36 anni) senza penalizzazioni e a costo zero per il lavoratore. Riguarda quattro categorie di lavoratori: disoccupati involontari senza sussidio da almeno tre mesi, caregiver per assistenza da 6 mesi del coniuge o parente di 1° grado convivente, disabili pari almeno al 74% e addetti a lavori gravosi da almeno 6 anni nell'arco degli ultimi 7 anni. I cosiddetti lavoratori precoci, coloro che prima dei 19 anni di età avevano già maturato almeno 12 mesi di contributi, possono andare in pensione anticipata con Quota 41: una misura rimasta invariata per il 2023.

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