Data: 04/02/2020
Testata Giornalistica: IL SOLE 24 ORE |
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Pendolaria, allarme di Legambiente: al Sud pochi treni e vecchi. L’età media è 19,3 anni rispetto ai 12,5 al Nord. Cinque milioni e 699mila persone prendono ogni giorno in Italia treni regionali e linee metropolitane.
«Assenza totale di regia lungo alcune direttrici importanti» Un’Italia che registra differenze enormi nella qualità e nell’offerta del servizio ferroviario. È quella che viene fuori da Pendolaria 2019, il rapporto di Legambiente presentato oggi a Palermo. Al Sud la situazione, mette in evidenza il report, è «drammatica». I treni sono vecchi (età media 19,3 anni rispetto ai 12,5 al Nord) e pochi (sono stati addirittura ridotti gli intercity e i regionali in circolazione negli ultimi dieci anni) e viaggiano su linee in larga parte a binario unico e non elettrificate.
Rispetto al resto del Paese sono di meno sia le Frecce, che gli Italo, gli Intercity e i regionali. Nel complesso, i numeri e le statistiche raccontano un Paese in cui cresce la voglia di trasporto su ferro. Per quanto riguarda l'Alta Velocità alcune coppie di treni viaggiano oltre Salerno per arrivare a Reggio Calabria e Taranto, o si avventurano fino a Bari, ma nulla è paragonabile con l'offerta al centro-nord. Il punto debole del sistema è fuori dalle direttrici dell’alta velocità Ci sono in tutta la Sicilia 486 corse al giorno dei treni regionali contro le 2.560 della Lombardia: quasi 5,3 volte tanto (a fronte di una popolazione di 5 milioni di persone in Sicilia e 10 milioni in Lombardia). Le corse giornaliere in Provincia di Bolzano sono 266, quasi quante quelle offerte in Sardegna (297) dove però la popolazione è oltre il triplo. In Calabria sono 341 le corse giornaliere, meno delle 355 effettuate in Liguria dove popolazione ed estensione sono inferiori. L’indagine parla di «assenza totale di regia e controllo lungo alcune direttrici importanti». Tra Cosenza e Crotone, ad esempio, non esiste collegamento diretto e servono almeno un cambio e quasi 3 ore di tragitto per percorrere 115 km. Tra Ragusa e Palermo sono previsti solo 3 collegamenti al giorno, tutti con un cambio, per arrivare a destinazione in 4 ore e mezza (erano 4 tre anni fa). Tra Siracusa e Trapani (266 chilometri in linea d’aria) esistono solo tre possibilità e la più rapida richiede 11 ore e 21 minuti, con tre cambi. In Basilicata tra Potenza e Matera con Trenitalia non è più previsto alcun collegamento e con le Ferrovie Appulo Lucane servono 2 cambi e 3 ore e 20 minuti (di cui una parte in pullman per lavori sulla linea). In Puglia, invece, tra Taranto e Lecce almeno esiste un Intercity Notte che transita in orari di pendolarismo, però solamente da Taranto verso Lecce. Il «clamoroso successo» dell’Alta velocità Dalla Lombardia alla Puglia: le buone pratiche del trasporto regionale Cinque milioni e 699mila persone prendono ogni giorno in Italia treni regionali e linee metropolitane. Nel 2018, rispetto all’anno precedente, circa 45mila persone in più hanno preso i treni regionali (+1,6%) e anche coloro che utilizzano le linee metropolitane sono aumentati, con quasi 65mila viaggiatori giornalieri in più (+2,4%). Nel 2014 il numero di viaggiatori era complessivamente di 5,1 milioni, per cui si deve segnalare una crescita dell'11,7% in cinque anni. Nel dettaglio, i passeggeri che usufruiscono del servizio ferroviario regionale sono 2milioni e 919mila, di cui 1,413 milioni utilizzano i convogli di Trenitalia e 1,506 milioni quelli degli altri 20 concessionari. L’aumento di passeggeri sui treni regionali dal 2010 a oggi è stato dell'8,2%. Metropolitane in sette città italiane In dieci anni calo dei finanziamenti statali del 21,5% |
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