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Data: 24/01/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Pedemontana del Gran Sasso: «Servono modifiche al progetto»

La Provincia avvia la revisione del piano per il collegamento tra il casello dell'A24 e i Prati di Tivo
D'Angelo: «La strada si farà, ma ci sono aspetti da correggere e condividere con le popolazioni locali»


«Sì al progetto della strada panoramica del Gran Sasso, ma devono essere apportati cambiamenti all'impianto iniziale che tengano conto delle esigenze dei territori coinvolti e che vengano condivisi». È la posizione del presidente della Provincia Camillo D'Angelo sul progetto del collegamento tra l'autostrada A24 e Pietracamela-Prati di Tivo passando per la Valle Siciliana. Un tracciato di circa 20 chilometri - dal casello A24 di Colledara lungo la strada provinciale 491 attraversando l'abitato di Ornano Grande e Tossicia, per poi toccare Tozzanella, Flamignano, Sant'Andrea, Aquilano, Casette, Cusciano di Montorio, Cerqueto di Fano Adriano e infine Pietracamela innestandosi sulla variante che conduce a Prati di Tivo - promosso dall'amministrazione provinciale dell'allora presidente Diego Di Bonaventura, del costo di circa 20 milioni di euro e per il quale nel 2022 è stata bandita e aggiudicata la progettazione esecutiva che è in fase di redazione. E con uno studio preliminare pronto che vede come obiettivo della strada la ricostruzione di una rete di avvicinamento dei centri montani e a valenza turistica, paesaggistica e storica, il potenziamento della rete di accesso al comprensorio montano, una viabilità alternativa e di sicurezza per i comuni coinvolti.D'Angelo che è alla guida della Provincia da un anno è favorevole alla strada panoramica, ma con dei cambiamenti importanti ed esclude la possibilità di riprendere il progetto della bretella A24 - Forca di Valle - Cima Alta rispolverata dal sindaco di Isola Andrea Ianni come viabilità complementare e non sostituitiva alla pedemontana del Gran Sasso. Un collegamento di circa 10 chilometri e dal costo di circa 10 milioni del quale si parla dal 1984, ma che fu bocciato nel 1989 dalla verifica paesaggistica della Regione. «Andiamo avanti con la progettazione della pedemontana», spiega, «ma deve essere rivista per tener conto delle esigenze delle aree interne: dei territori interessati, delle comunità che li vivono, delle realtà economiche presenti e delle prospettive future turistiche. Il tracciato così come pensato inizialmente ha dei limiti», aggiunge D'Angelo, «e alcuni tratti non si possono realizzare perché ci sono dei vincoli insormontabili. Per questo dobbiamo riprogettarlo e renderlo interamente compatibile con le norme e con l'ambiente». Una progettazione che non verrà fatta solo negli uffici, ma decisa e condivisa sul posto. Già sono nati comitati di cittadini schierati a favore o contro l'infrastruttura. «Organizzeremo incontri sui territori, coinvolgendo cittadini, comitati e associazioni, ascoltando e valutando le loro necessità».


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