«Non vorremmo che la vicenda diventi un rituale ogni anno». È stata questa la constatazione registrata ieri a Palazzo di città di Avezzano tra i corridoi mentre ci si accingeva a preparare la protesta: comunque l'amministrazione ora è di nuovo in prima linea contro il paventato maxi aumento (26 per cento) dei pedaggi autostradali «chiesto da Strada dei Parchi, concessionario dell'infrastruttura dello Stato, a partire dall'inizio del nuovo anno». A parte la circostanza prevedibile riguardante i pendolari che giornalmente dalla Marsica e dal territorio laziale raggiungono Roma, ma la vicenda assume ora un pesante risvolto politico. Un mega balzello che ieri è stato definito inaccettabile per i capigruppo della maggioranza avezzanese, Lucio Mercogliano, Alfredo Chiantini, Ignazio Iucci, Gianluca Presutti, Maria Antonietta Dominici, Alessandra Cerone, Ernesto Fracassi, Alessandro Pierleoni e Antonio Del Boccio, pronti a «dare battaglia in tutte le sedi affinché il Ministro dei Trasporti porti alla meta il Pef (piano economico finanziario dell'autostrada abruzzese-laziale) rimasto appeso da anni con la conseguente sequenza di aumenti e il blocco degli investimenti per la sicurezza. «L'amministrazione Di Pangrazio - affermano i capigruppo - è stata sempre in prima fila per la difesa dei diritti dei cittadini, come sulla sanità e i tribunali, e dunque plaude e aderisce all'iniziativa anti salasso autostradali assunta dal sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, per decidere il da farsi e spingere il governo Draghi a fermare la mannaia sull'intera economia della Regione già segnata dalla pandemia». Avezzano, quindi, entra nella squadra anti-salassi autostradali, per fare fronte comune in primis agli altri amministratori abruzzesi e laziali: al summit a Carsoli l'amministrazione sarà rappresentata dall'assessore ai lavori pubblici Emilio Cipollone.
LA POLEMICA Abbastanza polemica, inoltre la conclusione del documento diffuso ieri dal quale si evince un desiderio neanche troppo celato di dare battaglia. «I pedaggi sull'A24 e A25, è notorio - sottolineano i capigruppo consiliari - sono tra i più cari d'Italia. Non sono assolutamente tollerabili nuovi balzelli. Il Ministero nel rispetto delle promesse degli anni precedenti, completi l'iter per scongiurare una volta per tutte nuovi salassi e sbloccare gli interventi attesi da anni per migliorare la sicurezza di un'infrastruttura strategica». Il riferimento ai recenti terremoti che hanno messo a dura prova il tracciato è chiaramente chiamato in causa assieme alla circostanza che «anche la linea ferrata e i treni non offrono brillanti garanzie ai pendolari».