Data: 21/11/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Pedaggi, dai sindaci ultimatum al ministro A24 e A25, De Micheli ha tempo fino a domani per rassicurare 108 primi cittadini sullo stop al salasso.
CARSOLI All'orizzonte degli utenti dell'autostrada A24/25 torna a profilarsi lo spettro del maxi aumento delle tariffe: i sindaci di Abruzzo e Lazio, preoccupati per l'avvicinarsi della fine del congelamento del salasso vicino al 20%, fissato al 30 novembre, tornano alla carica col ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli (Pd), affinché «onori gli impegni» assunti un mese fa con gli amministratori locali delle due regioni attraversate dall'A24/25 di «riconvocare il tavolo di trattativa entro la fine di novembre». L'obiettivo degli amministratori locali, ricordato nel sollecito, resta sempre lo stesso. «Condividere un percorso amministrativo comune per arrivare alla soluzione strutturale del problema, ovvero al blocco definitivo degli aumenti delle tariffe sull'A24/25 e alla velocizzazione degli interventi per la messa in sicurezza dell'intera tratta autostradale». Se la porta ministeriale resterà chiusa, gli amministratori sono pronti a ridare fiato alla protesta nelle forme più disparate, con in cima alla lista una manifestazione sotto alle finestre della De Micheli. «A oggi», hanno scritto i 108 amministratori di Abruzzo e Lazio nell'ultimo appello al Ministro, «nonostante l'avvicinarsi della scadenza fatidica e dello spettro del maxi aumento del 20% delle tariffe e le assicurazioni dell'ultima riunione, non abbiamo avuto alcun riscontro. Confidiamo ancora nel rispetto degli impegni, in caso contrario ribadiamo la ferma volontà di porre in essere nuove manifestazioni e tutte le forme di proteste necessarie e utile a impedire lo scellerato aumento». A meno di 10 giorni dall'ora x, quindi, visto che da Roma non arriva il segnale atteso, gli amministratori si preparano a serrare le fila per organizzare una nuova ondata di proteste. «Il 30 novembre è sempre più vicino», ricorda il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, «se entro domani non avremo alcuna risposta dal Ministero torneremo a riunirci per organizzare nuove proteste. Non possiamo tollerare un nuovo salasso sugli utenti dell'A24/25: sarebbe una mazzata insostenibile per i pendolari, le imprese e gli autotrasportatori». La soluzione dell'annoso problema passa per il Pef: il piano predisposto dall'ex ministro grillino, Danilo Toninelli, validato da Consiglio superiore dei lavori pubblici e autorità di regolazione dei Trasporti, con il via libera del Cipe, osservato dall'unione Europea. Nell'ultimo incontro il ministro De Micheli ha assicurato un impegno massimo per sbloccare l'impasse e far scattare il sospirato disco verde al nuovo strumento che prevede tariffe calmierati e investimenti per la sicurezza dell'infrastruttura. Ma il tempo passa e la svolta non si vede: per evitare la doccia gelata agli utenti dell'A24/25 i sindaci e gli amministratori di Abruzzo e Lazio sono pronti a rialzare le barricate.
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