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Data: 21/10/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Pedaggi cari e tribunali. Oggi doppia missione. A24 e A25: la sindaca di Carsoli guida il gruppo di primi cittadini dal ministro Giustizia: i casi Vasto, Lanciano, Sulmona e Avezzano vanno in commissione

L'AQUILA È una doppia missione che riporta l'Abruzzo ai tempi di Fontamara quando bisognava andare fino a Roma per perorare cause e implorare aiuti. Perché l'Abruzzo non è più rappresentato, se non in minima parte. Così si torna a viaggiare per nuove emergenze: il caro-pedaggi e la chiusura dei tribunali periferici. La prima colpirà i pendolari delle autostrade A24 e A24 con aumenti del 20 per cento che scatteranno inesorabilmente a novembre. La seconda, invece, un esercito di avvocati e un indotto enorme di cittadini testimoni, imputati o parti civili. Per una coincidenza singolare i due viaggi della speranza, di siloniana memoria, si consumato oggi, nello stesso giorno.

IL CASO PEDAGGI. Sveglia all'alba per sindaci, amministratori e referenti degli autotrasportatori di Abruzzo e Lazio per l'ennesima trasferta a Roma, dove stavolta però troveranno la porta aperta del neo-ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, per l'atteso faccia a faccia sulla controversa storia dei maxi pedaggi e gli investimenti per la messa in sicurezza dell'A24 e l'A25.«Al ministro De Micheli», anticipa Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, «chiederemo certezze sull'approvazione del nuovo Piano economico finanziario, il Pef, per ora bloccato dall'Unione Europea, entro la scadenza della sospensione del congelamento degli autostradali. È tempo di dare una soluzione a questo problema che si trascina da due anni tenendo con il fiato sospeso interi territori. Ma va istituito anche il tavolo tra Ministero, enti locali e concessionario Strada dei Parchi, per seguire, passo passo, l'evoluzione della vicenda e adottare i correttivi che occorrono».

CHI CI SARÀ. L'obiettivo, inseguito dal 2018, va centrato entro quaranta giorni: alla fine di novembre, infatti, se il nuovo Pef non sarà operativo sugli utenti dell'A24/25, scatterà il maxi-aumento. Della folta delegazione in trasferta a Roma, oltre alla Nazzarro, fanno parte i colleghi abruzzesi Mariangela Amiconi (Magliano dei Marsi), Fernando Marzolini (Rocca di Botte), Marco Giusti (Coppito), Alfonsino Scamolla (presidente del consiglio di Pescina), Giorgio Giovannone (vice sindaco di Luco dei Marsi), nonché i sindaci laziali Luciano Romanzi (Licenza), Luigino Testi (Casate), Francesco Pelliccia (Subiaco), Enzo Aureli (Pisoniano), Beniamino Pandolfi (Colle di Tora), Gianni Innocenti (assessore di Tivoli) e infine i rappresentanti di Assotir e Cna-Fita. Tocca a loro centrare l'obiettivo che vale per l'intero Abruzzo .

E IL CASO DEI TRIBUNALI. Il futuro del tribunale di Vasto e degli altri tre presìdi abruzzesi in proroga fino a settembre 2021(Lanciano, Avezzano e Sulmona) sarà oggi al centro dell'incontro a Montecitorio, con i componenti dell'intergruppo parlamentare presieduto dall'onorevole Elisa Scutellà e del quale fa parte anche la deputata vastese del M5S, Carmela Grippa. Importante trasferta romana per il presidente del tribunale di Vasto, Bruno Giangiacomo e il presidente del Consiglio dell'ordine, Vittorio Melone. A Vasto, come negli altri tre centri, l'attesa è grande. La convocazione fa seguito all'impegno assunto dal ministro Alfonso Bonafede nella passata legislatura: rivedere entro due anni la riforma della geografia giudiziaria. Il senatore Gianluca Castaldi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ha dichiarato che il M5S non considera la proroga un punto di arrivo. «Al contrario è un punto di partenza per proseguire la battaglia a salvaguardia dei quattro presìdi di giustizia abruzzesi». Sulla situazione dei tribunali di Vasto e Lanciano sia Castaldi che la Grippa hanno ribadito che la loro chiusura va assolutamente evitata. E su questo sono d'accordo i sindaci di Vasto e Lanciano, Francesco Menna e Mario Pupillo, il deputato di Italia viva, Camillo D'Alessandro, e il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio. Non basta il tribunale di Chieti per gestire i carichi penali di tutto il territorio. I dati forniti al ministero raccontano l'assoluta necessità di mantenere in vita i presìdi di legalità in un territorio di confine. L'Ordine degli avvocati e i sindaci insistono sull'accorpamento in un unico tribunale con funzioni complementari. Lo stesso vale per Sulmona e Avezzano che, con Vasto e Lanciano, hanno bisogno di giustizia.

 


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