È previsto per mercoledì 11 novembre il prossimo appuntamento relativo alla vertenza La Panoramica. Alle ore 15,30, nella sede di Confindustria, in via Raiale a Pescara, si terrà l'incontro procedurale della prima fase di raffreddamento tra azienda e sindacati che contestano il taglio dello stipendio agli autisti. La Panoramica nel merito della vertenza fa sapere che «essa trae origine dalla mancata erogazione a partire dal 2016 sino ad oggi, da parte della Regione Abruzzo a favore del Comune di Chieti e quindi della scrivente, di contributi stabili relativi a ben quattro contratti nazionali degli autoferrotranvieri. Tali contributi, peraltro erogati nel resto d'Italia, ci sono stati erogati regolarmente dal 2004 al 2015, ma non più dall'anno successivo, ad invarianza di legge e di erogazione chilometrica del servizio del Comune di Chieti. L'autorità giudiziaria da noi prontamente adita - spiega l'azienda di traporto locale - deciderà, purtroppo, solo nell'ottobre del 2021». Sulla pandemia Covid-19 l'azienda sottolinea come sia stata «introdotta surrettiziamente dalle organizzazioni sindacali come elemento destabilizzante e di pressione in questa vertenza, non ha alcuna rilevanza. Dal 2016 ad oggi i bilanci registrano il segno meno e ciò è, purtroppo, indice di difficoltà per la tenuta dei conti stante anche l'impegno rilevante da noi profuso nel rinnovamento del parco rotabile negli ultimi anni e da completare entro la fine del prossimo anno. Per il corrente anno, in costanza della pandemia Covid-19, la normativa contributiva cambierà, come nel resto d'Italia, per interventi del governo e della Regione, ciò impatterà su tutte le imprese di trasporto pubblico locale». Poi, in aggiunta, La Panoramica sottolinea che «la città di Chieti incassa un contributo chilometrico di oltre il 50% inferiore rispetto alla vicina Pescara la cui giustificazione sfugge a qualsiasi analisi, stante anche il gemellaggio delle due città accomunate dal Biglietto Unico. Qualora, tuttavia, la Regione dovesse retrocedere dalla sua attuale posizione di macroscopica disuguaglianza tra contributo non avremmo alcun problema a ristabilire la situazione precedente». Infine l'azienda ricorda che «alla disdetta degli accordi vigenti del 30 ottobre scorso è seguita una nostra proposta di salario aziendale confermativa del 50% e oltre delle indennità cessate. Le organizzazioni sindacali - conclude l'azienda - non hanno preso in alcuna considerazione la proposta suddetta, rimanendo fermi nella loro richiesta di revoca della disdetta da parte nostra».