PESCARA Sfruttare i cinque autobus elettrici Rampini, che da lunedì entreranno in funzione sul territorio comunale, per un servizio di corse notturne che colleghino i diversi quartieri di Pescara con i luoghi della movida. È la proposta lanciata all'amministrazione comunale dalle forze di centrosinistra. I consiglieri del Pd, della Lista Sclocco sindaco e di Città Aperta, hanno avanzato l'idea per «non disperdere il potenziale dei cinque mezzi ecologici e sostenibili inserendoli in una delle linee del servizio di trasporti della città», spiegano.La proposta ricalca una sperimentazione durata tre mesi che venne messa in atto nell'estate 2018 dall'allora assessore alle Politiche giovanili, Giovanni Di Iacovo, l'assessore alla Mobilità Stefano Civitarese e da un consigliere comunale di Francavilla, Mario Gallo. «Il progetto si chiamava "Ritorno al Sicuro», ricorda Di Iacovo, «e consisteva in un servizio di bus navetta notturno che collegava Francavilla Foro al confine con Montesilvano. Andò molto bene, tanto che alla fine dei tre mesi, nel report di Tua emerse un alto utilizzo da parte dei ragazzi che pagavano regolarmente il biglietto». I cinque mezzi elettrici Rampini, inizialmente pensati per la strada Parco, essendo stati acquistati dal Comune possono essere utilizzati solo all'interno del territorio comunale. «Sfruttiamo i cinque bus elettrici per migliorare la vita della città», sottolinea il consigliere Di Iacovo «anche perché al parcheggio a pagamento sulla riviera va introdotta un'alternativa, altrimenti sembra solo una punizione». Secondo il capogruppo Pd, Piero Giampietro, la proposta è fattibile sotto ogni punto di vista, anche della sostenibilità finanziaria. «Il Codice della strada dice che una parte dei ricavi degli introiti delle multe deve essere destinato a questo tipo di servizi. Il Comune ha accertato circa 3 milioni di infrazioni lo scorso anno, quindi c'è anche una copertura potenziale», precisa. «Ora ne faremo una mozione», anticipano, «ma intanto lanciamo questa proposta che è fattibile da subito».